L’ipotesi della patrimoniale, anziché cicatrizzarla, potrebbe ulteriormente allargare quella lontana ferita mai rimarginata. Quale che sia la posizione della Cgil, ma anche di Cisl e Uil, essa riguarda fondamentalmente la rappresentatività dei sindacati. Di tutt’altra cosa si tratterebbe se la patrimoniale dovesse divenire un cavallo di battaglia dei partiti del centrosinistra, e del Pd in particolare, se cioè operasse una sorta di “cinghia di trasmissione” alla rovescia (dal sindacato al partito). In questo caso sarebbero le formazioni del centrosinistra a rischiare sul piano elettorale la pardita di consensi fra i cruciali ceti medi. Appoggiando la patrimoniale si otterrebbe così il bel risultato di allontanare la possibilità di raggiungere la maggioranza relativa dei votanti e, naturalmente, anche quella di modificare in qualsivoglia modo più equo il sistema fiscale. Non è un caso che la maggioranza che governa il Pd abbia fin qui respinto le sirene patrimonialistiche, per bocca dei suoi principali esponenti, a cominciare da Pierluigi Bersani.
Ma non si può dimenticare che altre fette del centrosinistra sono da sempre favorevoli o quantomeno “possibiliste” rispetto a ipotesi di tassazione miope della ricchezza. Tanto per non far nomi, pensiamo al discorso di Walter Veltroni al Lingotto, quando l’ex leader del Pd ha proposto di “istituire per il dieci per cento più ricco della popolazione un contributo straordinario per tre anni per far scendere il debito pubblico all’80 per cento del Pil”. Di fronte a simili proposte tornano alla mente due commenti dell’economista Francesco Giavazzi. Il primo: “ognuno è libero di pensare che i ricchi siano cattivi. Allora però bisognerebbe tassare il reddito che produce la ricchezza, non la ricchezza una volta che è accumulata”.
Il secondo. “il motivo per cui, nonostante tutto quello che si legge sui giornali, il premier è ancora in cima alle preferenze degli italiani, è che i cittadini, i quali non vogliono la patrimoniale, hanno capito che – tolto di mezzo lui – la patrimoniale si farebbe”. Che la sinistra ci pensi, e magari smentisca Giavazzi.
