Rendite catastali. E’ la soluzione più semplice per far cassa: aumentare le rendite catastali di una percentuale uguale per tutti. Le proposte ultimamente più ascoltate parlano del 10 o del 15 per cento. Valgono evidentemente anche per questa misura tutte le critiche ricordate in precedenza e riguardanti il catasto. Ciò non ha impedito anche a un governo di centrosinistra, quello Prodi nel 1997, di aumentare le rendite del cinque per cento.
E’ stato stimato che un nuovo aumento del 10 per cento di una rendita catastale originaria pari a mille (una casa di modeste dimensioni e qualità architettoniche), che già viene rivalutata un centinaio di volte, comporterebbe un aumento dell’Ici (seconda casa) di 53 euro annui, un incremento dell’Irpef (sempre seconda casa) di 57 euro e in caso di vendita un aumento delle imposte di registro, catastali e ipotecarie di 1.386 euro (o di 345 nel caso di imposte agevolate prima casa). Una discreta stangata, insomma, che sarebbe più sostanziosa per abitazioni oltre i 100 metri quadri e/o “signorili” e lo diverrebbe ancor più se si scegliesse l’alternativa di una variazione delle rendite del 15 per cento.
Nell’ipotesi estrema, che qualcuno ha voluto sollevare partendo dal presupposto che il riferimento ai valori catastali rappresenti una forma di agevolazione fiscale, di un abbandono dei medesimi valori catastali per commisurare tutte le imposte ai valori di mercato, l’Erario recupererebbe la bellezza di 62 miliardi, secondo le stime degli esperti che fanno parte del gruppo di lavoro sulle “tax expenditures”. All’idea i proprietari immobiliari potrebbero essere colti da malore, ma in realtà da questo lato non hanno moltissimo di cui preoccuparsi: bisognerebbe innanzitutto che lo Stato fosse in grado di definire i valori di mercato per tutto il patrimonio immobiliare, e non lo è di certo, quantomeno sul breve-medio periodo. Gli stessi esperti citati pensano piuttosto a una riduzione delle “agevolazioni” intrinsecamente connesse all’utilizzo dei valori catastali. E la via più breve è tornare al punto di partenza: aumentare detti valori di una percentuale uguale per tutti.
