
Pierre Carniti, sindacalista e politico

ROMA – ” Pierre Carniti, sindacalista e politico”: questo il titolo dell’articolo pubblicato da [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,-ย Ladyblitz clicca qui โCronaca Oggi, App on Google Play] Giuseppe Turani anche su Uomini&Business.
Ci ha lasciati Pierre Carniti, a 81 anni, storico segretario prima della Fim-Cisl e poi della Cisl stessa. Nipote della poetessa Alda Merini, ha cominciato la sua storia di sindacalista nella cittร lombarda (come operatore sindacale di periferia), alla quale รจ poi rimasto sempre legato e nella quale tornava abbastanza spesso.
Siamo stati molto amici, anche quando si era ormai trasferito a Roma, alla testa del suo sindacato.
La sua รจ stata una carriera molto lunga e molto ha fatto. Di fronte alla sua scomparsa sento di doverlo ricordare in almeno tre momenti.
Il primo รจ la โmoraleโ della sua Fim-Cisl. Negli anni Settanta, mentre la Cgil ostentava la sua chiusura politica e ideologica, il sindacato di Pierre a Milano (dove operavano Sandro Antoniazzi e Bruno Manghi) aveva un atteggiamento di apertura, di collaborazione con la โnuova sinistraโ. Molti dei ragazzi terribili di allora hanno trovato nella Fim milanese una sponda e un luogo dove capire meglio che cosa erano la politica, il sindacato, la classe operaia (allora esisteva ancora).
Persone straordinarie. Antoniazzi, anni dopo, in un momento di difficoltร della sinistra accetterร di fare il candidato sindaco (sicuro perdente) a Milano, un incarico che tutti avevano rifiutato. Adesso lavora in varie organizzazioni che aiutano lโintegrazione degli immigrati e dei piรน deboli.
Bruno Manghi รจ semplicemente il miglior studioso di storia sindacale di cui si possa disporre oggi.
Il secondo momento riguarda una storia un poโ riservata dellโEspresso. A un certo punto Amintore Fanfani, allora potente capo della Dc, chiese agli Agnelli di comprare il giornale da Carlo Caracciolo e di renderlo piรน ubbidiente, meno ribaldo. Immediata alzata di scudi della redazione e della proprietร . A me fu dato lโincarico di assicurare alla โresistenzaโ lโappoggio dei sindacati (verso i quali spesso non eravamo teneri, da liberisti quali eravamo). La trattativa con Pierre durรฒ credo non piรน di venti secondi, nel suo ufficio di via Po a Roma, quasi di fronte alla sede dellโEspresso (bastava attraversare la strada): โNon si discute: siamo con voiโ.
Il terzo momento รจ quello della scala mobile. Carniti รจ il primo, fra i sindacalisti, a capire che non รจ piรน difendibile, e su questo rompe il fronte. Bruno Trentin, altro grande sindacalista, che era arrivato alla testa della Cgil partendo anche lui, come Pierre, dai metalmeccanici, firmerร il patto che segna la fine della scala mobile, e poi si dimetterร dal suo incarico.
Carniti ha poi avuto una breve carriera anche politica, ma il suo terreno era i sindacato, fra i lavoratori, prima delle periferie milanesi e poi su scala nazionale.
Potrei anche ricordare una manciata di quarti momenti, quelli passati con Pierre in alcuni ristoranti dei Navigli a mangiare lumache (di cui era molto goloso), ma questa รจ una storia privata, e la lasciamo nel mondo dei ricordi.
