NAPOLI – Tre punti voleva, Mazzarri, tre punti ha avuto e con la vittoria sull’Inter (3-1, tripletta del favoloso Cavani) il Napoli consolida la seconda posizione in classifica. Sette punti sul Milan, a tre turni dalla fine, sono un capitale cospicuo che il Napoli non sprecherà. I 72 punti rappresentano il record storico del Napoli da quando la A è passata a 20 squadre. L’attenzione generale è rivolta a Mazzarri, che da mesi tiene sulla corda De Laurentiis e i tifosi azzurri. Resta a Napoli o salpa verso lidi più ambiziosi? Anche Roma e Milan sono in attesa di notizie.
«Parlerò a fine campionato», ha annunciato il tecnico di San Vincenzo. La situazione è nota. De Laurentiis gli ha offerto un biennale da tre milioni e mezzo netti a stagione,. Mazzarri nicchia, tergiversa, elude. Teme, anzi sospetta, ovvero è quasi certo che Cavani lascerà il Vesuvio e sospetta che il Napoli non riesca a compiere quell’ultimo salto di qualità che lo allineerebbe alla Grandi storiche, Juve in primis. Con i 63 milioni che incasserebbe dalla cessione del bomber uruguaiano il Napoli potrebbe rinforzare adeguatamente difesa e centrocampo, infoltire la rosa e consegnare al tecnico un degno sostituto del centravanti che all’Inter ha segnato una tripletta, rafforzando il titolo di capocannoniere con 26 gol e toccando i cento e uno gol con la maglia del Napoli.
I tre tenori quando hanno la luna buona sono incontenibili, un trio come Hamsik-Cavani e Pandev non ce l’ha neppure la magna Juve. Sarebbe un peccato perdere il più intonato dei tre, il fuoriclasse Cavani, ma il destino sembra segnato. Piace a tutte le squadre più importanti d’Europa. I nomi caldi per rimpiazzarlo? Osvaldo e Dzeko, più il secondo del primo, nella corsa a Cavani in pole position si è infatti collocato il Manchester City di Roberto Mancini, che adora Cavani e può contare sui ricchissimi forzieri arabi dello sceicco Al Maktoun.
Il walzer degli allenatori per ora segna il passo, ma non appena si muoverà la prima pedina (Allegri?) vedremo scattare il domino, Mazzarri piace a molti ma pochi club se lo possono permettere e il tecnico toscano non sembra tentato, per adesso, da un’esperienza all’estero. Se Moratti non cambierà idea su Stramaccioni – che è stato confermato – cadrà anche la più attraente delle alternative al Napoli. Mazzarri, si sa, non ama rischiare e anche la Roma conterrebbe notevoli margini di incertezza. Per la sostituzione eventuale di Mazzarri De Laurentiis sta pensando a Guidolin, che tuttavia ha preso l’impegno con Pozzo di non muoversi da Udine, dove avrebbe competenze più ampie, diverrebbe una sorta di Ferguson alla friulana. In cuor suo il presidente napoletano spera di non dover affrontare il problema della successione di Mazzarri e di dare continuità al progetto-Napoli.
L’Inter prosegue la sua privatissima via crucis, costellata dagli infortuni a catena. Con una dozzina di giocatori indisponibili (Palacio e Cassano ancora assenti, Ricchi acciaccato in panca) a Napoli Stramaccioni ha rabberciato una squadra infoltendo la panchina di ragazzi della “Primavera”.Ha inventato Guarin prima punta, con Alvarez a supporto. La scelta della disperazione. Polemiche (del tutto infondate) dei due allenatori sui rigori concessi all’Intere poi al Napoli., I falli erano evidenti e Giannoccaro bene ha fatto a fischiarli. Si può discutere sulla mancata ammonizione a Zuniga che aveva abbattuto Guarin. Per la cronaca: come fattispecie per decretare l’espulsione, il fallo da ultimo uomo non esiste più, è rimasta la chiara occasione da gol, ma nella circostanza la chiarezza era tutt’altro che acclarata.
L’Inter è caduta in piedi, lottando con spirito su ogni pallone, mascherando le evidenti lacune di ordine tattico, tenendo il Napoli in allarme fino alla fine.. Di più, non le si poteva chiedere. Ora p scivolata all’ottavo posto, fuori dalla zona Europa. Mercoledì a San Siro contro la Lazio, la Beneamata dei milanesi giocherà la partita della verità. Stramaccioni confida di recuperare qualche uomo (Cassano?) almeno per la panchina. Genoa in trasferta e Udinese a San Siro concluderanno la tribolata stagione nerazzurra. Poi partirà la rifondazione, Senza rivoluzioni, par di capire., Moratti non prevede investimenti cospicui, ma serviranno intuizioni azzeccate e parecchia pazienza. Frattanto la malasorte di è accaduta anche con uno dei nuovi acquisti, l’argentino Botta, messo ko per sei mesi da un grave infortunio ai legamenti crociati di un ginocchio. Chi è superstizioso saprà come regolarsi.