Per un’ora di gioco l’Inter mazzarriana si raggrinzisce e si fa femmina, subendo il possesso palla e e le iniziative offensive della Fiorentina, schierata con una sola punta di ruolo, Rossi, con Joaquin in appoggio dall’out di sinistra e un folto centrocampo di facitori di gioco. Subito il gol, su rigore di Rossi, Mazzarri mette mano a Kovacic e Icardi e l’Inter camaleontica si trasforma in una macchina d’assalto, schiaccia l’avversaria nella sua trequarti, alza il ritmo e con Cambiasso ed un eurogol di Jonathan (uno dei tanti giocatori rigenerati dalla cura del tecnico di San Vincenzo) ribalta il risultato e si porta a casa i tre punti. Se Mazzarri torna in pianta stabile al 3-5-2, con Milito (o Icardi) ad affiancare Palacio, troppo isolato nel 3-5-1-1, ne vedremo delle belle. Brutto gesto di Guarin che al momento della sostituzione con Icardi contesta i fischi di San Siro. La Fiorentina non esce ridimensionata ma paga pegno alle assenza, principalmente Gomez, il partner perfetto di Pepito Rossi (sesta rete stagionale).
Arranca e scampa per un pelo al naufragio il Milan, che riacchiappa il pari (3-3) a Bologna nei minuti finali. Lo choc provocato da Balotelli (tardive le sue scuse a compagni, tifosi e arbitri, arrivate quattro giorni dopo il fattaccio) ha lasciato un segno pesante su una squadra tutt’altro che perfetta. Difesa in barca (Zapata e Mexes hanno visto le streghe contro i carneadi Laxalt e Cristaldo), centrocampo in apnea (solo Poli si salva e segna pure un gol), attacco inesistente, con Matri totalmente fuori dagli schemi. Allegri giura che a Natale il Milan sarà con le prime. Possibile, purché Balotelli metta giudizio e la squadra si ricompatti. L’enigma Kakà (perché lui e non un difensore sul mercato?) tra qualche tempo tornerà a materializzarsi e povero Allegri, costretto a far convivere incompatibilità conclamate.
La Lazio ha sorbito un brodino, sebbene fosse priva di Klose, liberandosi del Catania (Maran comincia a traballare). Perdere un debry lascia sempre tracce pesanti nei cervelli e nelle gambe dei giocatori, la classifica è discreta, il morale così così. Ma la Lazio resta attrezzata per competere dal quarto posto in giù.
Preziosa vittoria (la prima stagionale) per il Parma che ha piegato l’Atalanta (4-3) rischiando però la rimonta. Cassano ha dato spettacolo e finché l’estro e la forma fisica lo sorreggeranno toglierà parecchie castagne dal fuoco a Donadoni. Buon per lui e peggio per Sampdoria e Genoa che hanno rifiutato i suoi servigi. Sarò pure una bomba innescata, Antonio, ma quando ha il pallone tra i piedi è una delizia per chi ama il calcio e un salvagente per la sua squadra.
Pari guerreggiato fra Torino e Verona (2-2) e fra Livorno e Cagliari (1-1), tra le squadre piccole più in forma, che non a caso hanno già guadagnato il centroclassifica. Il derby della Mole, domenica all’ora di pranzo, si annuncia meno scontato del solito. Il Torino non lo vince da un’eternità . Che sia la volta buona?
