Chievo-Milan 0-1
Il Milan vola, nell’appassionante testa a testa col Napoli. Eppure la vittoria di misura sul Chievo (1-0) non è stata una passeggiata. La squadra di Corini ha personalità , è messa bene in campo e Thereau è un attaccante completo, peccato sia vicino alla trentina, la Fiorentina peraltro avrebbe già raggiunto l’accordo col Chievo per portarlo a Firenze. Il Chievo è rimasto in partita fino all’ultimo secondo, persino quando era ridotto in nove: Dainelli espulso per doppio giallo, Dramè in campo con una spalla fuori posto. E con Luciano ha sfiorato l’1-1, negato da una grande parata di Abbiati. Il Milan in contropiede ha sprecato parecchie palle-gol, colpa anche del terreno di gioco, gonfio d’acqua. Balotelli ha ingaggiato un duello personale con Puggioni, che ha bersagliato con tiri dalla media e dalla lunga distanza. Da una di queste bordate, non trattenuta dal portiere veronese, è uscito il gol-partita, Montolivo è stato lesto a ribattere in gol il pallone sfuggito all’estremo difensore gialloblu.
Il Milan aveva davanti quel punto oltre un’ora di gioco per arrotondare il punteggio e, alternativamente, il Chievo poteva confidare di recuperare il risultato. Gol viceversa non se ne sono più visti, eppure la partita è rimasta aperta e divertente. Balotelli ha confermato lo stato di grazia, non ha fatto gol ma è stata una mina vagante nella difesa del Chievo. Ha beccato un giallo per gioco scorretto senza però caduto nelle provocazioni e ha badato a giocare per la squadra, E’ rimasto all’asciutto anche El Shaarawy ma a giudicare dalla cifra della sua partita non si può che assolverlo. Il ragazzo forse ci aveva abituato troppo bene all’esordio, il suo apporto al gioco del Milan resta cruciale. A vent’anni Stephan è già un attaccante maturo. E la coppia Balotelli-El Shaarawy è titolare nell’Italia di Cesare Prandelli. Che si vuole di più?
Le chiacchiere sul futuro di Allegri, che Galliani strenuamente ha sempre difeso e appoggiato, alla luce della marcia trionfale del Milan nel 2013, suonano fasulle. Se poi Berlusconi volesse davvero voltar pagina, certamente Max non resterebbe disoccupato. Lui ha confessato di non vedersi su un’altra panchina italiana (la Roma lo punta), lo attira un’esperienza all’estero. Oppure, un giorno, la Nazionale. Perché no?
