Il Napoli ha cancellato la parola crisi. Higuain (doppietta) e l’ex laziale Pandev, molto fischiato, sugli scudi. Difesa così così, ma la Lazio ha fatto peggio. Imbarazzante la coppia di centrali Cana-Ciani. Aveva cominciato gagliarda la squadra di casa, ma è crollata sotto i colpi dell’attacco napoletano. L’aquila biancazzurra scende in picchiata, non è escluso un divorzio precoce con Petkovic che in Svizzera danno alla guida della nazionale rossocrociata dopo il Mondiale in Brasile. Lotito medita di richiamare Reja.
La Fiorentina si è rilancia al quarto posto accanto all’Inter giocando una partita spregiudicata, grazie allo sfacciato Verona trasformata fin dalle prime battute in un festival del gol. Rossi ha toccato quota 12 gol segnati (5 su rigore), in attesa di Gomez Montella ha spremuto il meglio dai suoi. I ragazzi di Mandorlini hanno ceduto di misura (4-3), menomati dall’inferiorità numerica (Jankovic espulso per il fallo di mano che ha prodotto il rigore del quarto gol viola). A parità di uomini il Verona avrebbe potuto compiere l’impresa. Iturbe ha seminato terrore fra i difensori viola,Toni e Romulo, gli ex, hanno profuso tesori di energie, ma non è bastato. Dall’altra parte, prodezze balistiche di Borja Valero (il vero plus della Fiorentina) e Vargas. Cuadrado un po’ sottotono.
Nella tonnara della zona retrocessione, il Sassuolo ha gettato via l’occasione d’oro a Cagliari, facendosi rimontare (2-2) da una squadra alquanto slabbrata, forse turbata dal caso-Agazzi. Il portiere ha rifiutato il prolungamento del contratto ed è stato messo fuori rosa. Inevitabile la sua partenza a gennaio, la Fiorentina resta in agguato. Il Livorno è affondato senza attenuanti in casa di un Chievo vitalissimo, lontano mille miglia dalla squadra impaurita e rassegnata della gestione Sannino. La cura-Corini, già sperimentata con successo nella passata stagione, promette frutti ancor più copiosi. Spinelli medita il ribaltone, accusa il tecnico Nicola di non far giocare la squadra. Il ds Capozucca lo difende. A me pare che il Livorno abbia la sua identità , è la qualità tecnica complessiva che risulta insufficiente per competere in serie A. Ballardini e Di Carlo sono stati messi in preallarme. La decisione è imminente e poiché l’ultima parola spetta a Spinelli è probabile l’addio del giovane allenatore che ha portato gli amaranto in serie A.
Genoa e Torino nell’anticipo serale del sabato si erano divise un bel pareggio, ma i granata recriminano per la prodigalità con cui Immobile e Cerci hanno macchiato almeno una mezza dozzina di occasioni da gol. Innalzando Perin, già miracoloso a San Siro rossonero, al ruolo di protagonista e salvatiore della patria rossoblù. A occhio e croce nessuno delle due squadre avrà problemi a salvarsi, purché ovviamente Preziosi e Cairo si astengano in sede di calciomercato da azzardati rimescolamenti delle rispettive rose.
Anche il Parma dorme su un letto di petali di rose, trascinato (e nella circostanza salvato) dal solito monumentale Cassano (centesimo gol in serie A), sempre più decisivo. Il pari interno in rimonta contro il Bologna suona in realtà come una mezza sconfitta, ma scongiura processi sommari a Donadoni e all’ondivago comportamento della squadra, che era reduce dal franco successo di Napoli. Il Bologna si gode il punto eppure Pioli resta sulle spine, prigioniero di una scomoda classifica e di una società periclitante. Far pari senza Diamanti (risparmiato perché influenzato) dovrebbe infondere fiducia. Il Bologna lotterà fino alla fine. Garantito.
Nonostante il pari con l’Inter la Sampdoria permane in una posizione di classifica pessima, al penultimo posto (oggi sarebbe retrocessa). La cura-Mihajolovic (due pareggi con Lazio e Inter) le ha già cambiato spirito e faccia, ora i giocatori ci credono e lottano. Il tecnico serbo onora la scuola dell’amico Roberto Mancini e impone un calcio offensivo che non lucra mai il risultato. Un paio di aggiustamenti sul mercato invernale (una punta centrale e un portiere) e la Sampdoria tornerà pienamente in corsa per la salvezza. Annaspa invece il Catania che non si è affatto giovato della cura-De Canio. Prendere tre gol dal Milan di questi tempi fa suonare un gran campanello d’allarme. Pulvirenti si sarà pentito di aver dato il benservito di Maran? Lo sapremo domenica, al termine di Sampdoria-Catania, un match sconsigliato ai deboli di cuore.
