Prudente ma non negativa Sara Armella, presidente della Fiera: “La Fiera non può assumere nessuna posizione in proposito, spetta agli azionisti decidere della gestione e della destinazione d’uso delle aree”. I soci di Fiera sono Comune di Genova con il 32%, Regione Liguria-FILSE con il 27%, Provincia di Genova con il 22%, Camera di Commercio con il 17% e AutoritĂ Portuale con l’2%.
In ballo rimane anche l’assegnazione della concessione della Darsena, 15 milioni di euro per aggiudicarsi l’area piĂą 20-30 milioni di investimenti in strutture e servizi. Una somma che potrebbe ridursi sensibilmente se le attivitĂ dello stadio si integrassero con quelle della Darsena. Merlo ha lasciato intendere la disponibilitĂ di sospendere la gara se il progetto stadio risultasse praticabile. Ultimo tassello, l’ex palazzo Ansaldo, nella zona di estremo ponente dell’area fieristica. Andate deserte la gare per l’assegnazione, sembra che in Comune sia arrivata una proposta di acquisto. Resta da capire se la destinazione sarĂ quella indicata (albergo) o se si presenteranno opzioni alternative.
Altro nervo scoperto, il traffico. Convogliare venti-trentamila spettatori in una zona giĂ densamente battuta dal movimento veicolare è un’impresa che va valutata attentamente. Sopratutto rispetto alle giornate del Nautico (se sopravviverĂ …) che convogliano anche 15mila veicoli nel giorno festivo sull’area della Foce. Ogni giorno 60 mila veicoli attraversano la sopraelevata, indispensabile arteria di accesso da ponente. Il nodo del traffico quindi è estremamente delicato e va sciolto.
La Sampdoria si è giĂ detta disposta a chiedere di giocare in trasferta anche due volte consecutive nelle domeniche impegnate dalla rassegna nautica (sempre che il Salone abbracci ancora due weekend, ipotesi tutt’altro che scontata). Si pensa quindi ad aprire un secondo accesso veicolare alla fiera a Ponente, da via dei Pescatori e di adibire piazzale Kennedy a parcheggio (capienza 3mila moto, 50 bus turistici e qualche decina di auto), nonostante il Puc approvato dall’amministrazione Vincenzi, su indicazione di Renzo Piano lo destini ad area pedonale. Insomma, molta carne è al fuoco.
In una intervista al Secolo XIX l’architetto tedesco Bernard Winkler, il mago del traffico che anni fa aveva rivoluzionato la viabilitĂ genovese, ha fornito il suo endorsement: lo stadio alla Foce si può fare. A patto che si raddoppi piazzale Kennedy, il piastrone di cemento che sta accanto all’area della Fiera. E il suo consiglio finale è chiaro: separare il traffico privato da quello pubblico, al quale va garantito un percorso preferenziale da e per lo stadio.
Con l’aggiunta di un servizio navetta fra la stazione ferroviaria di Brignole e la metropolitana che a Brignole dovrebbe giungere nei prossimi mesi. Assolutamente negativo viceversa il giudizio degli ambientalisti che definiscono “una follia” lo stadio alla Foce. Ostili al progetto anche gli esponenti del Pdl. Dimenticano, forse, che gli oneri della costruzione (100 milioni) sarebbero a carico del costruttore senza aggravi per il bilancio del comune che anzi potrebbe risolvere altri problemi (di viabilitĂ e di parcheggi) a costo zero.
Fuori dai giochi, il presidente di Carige, Giovanni Berneschi, in una intervista a Primocanale ha alzato le barricate. Lo stadio alla Foce non s’ha da fare. La Genova che cammina guardando all’indietro non muore mai. Purtroppo.
