ROMA – Non è grave, ma l’attuale difficile situazione politica ha avuto delle ripercussioni sul presidente del Consiglio designato. Pier Luigi Bersani è stato contagiato ed è evidentemente affetto da un pericoloso morbo tipico delle situazioni in cui non si sa che pesci prendere: la consultite. Meno dolorosa dell’otite fa però spesso perdere equilibrio e direzione a chi ne è vittima. Dopo l’uveite di Berlusconi, ecco la consultite di Bersani.
Dopo esser stato ascoltato e pre incaricato dal presidente Giorgio Napolitano, il segretario Pd ha avviato un suo giro di consultazioni per capire se e quale maggioranza potrebbe avere un esecutivo da lui guidato. E qui il morbo si è manifestato, non solo Pdl, Grillo e altre forze politiche nell’agenda dello smacchiatore di giaguari, ma anche e quasi soprattutto “la qualunque”: da Roberto Saviano a don Ciotti, persone degne ma cosa hanno a che fare col governo prossimo venturo? Dice sulla mafia e la povertà…mah.
Sino alla Federazione Pro Natura e il Touring Club. E il web, ovviamente, non si è fatto sfuggire l’occasione producendo, tra i migliori risultati, l’hashtag #parlaconbersani.
Ci pensa il Corriere della Sera a fare l’elenco dei soggetti incontrati da Bersani nel suo lungo e soprattutto tortuoso percorso delle consultazioni. Impresa non semplice vista la quantità e la diversità dei soggetti che hanno affollato l’agenda del leader del centrosinistra. In ordine sparso: i comuni italiani (Anci), i sindacati, il volontariato (Forum del Terzo settore), le industrie, grandi e piccole, (Confindustria, Confapi), i commercianti e gli artigiani (Rete imprese Italia) oltre ai liberi professionisti (Confprofessioni), le banche e le assicurazioni, il presidente del Censis Giuseppe De Rita, lo scrittore Roberto Saviano, don Luigi Ciotti, il Forum delle associazioni giovanili, il Consiglio nazionale degli studenti, il Consiglio italiano del movimento europeo, il Movimento federalista europeo e la Gioventù federalista europea. E ancora, Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative, Coldiretti. E poi Legambiente, Federazione Pro Natura, Greenpeace e Wwf fino ai colloqui con Fai, Touring Club e Cai, il club alpino italiano.
Uno sforzo quasi sovrumano dettato sì dalla volontà di tastare il polso del Paese e di ascoltare le voci di tutti, ma anche dalla voglia di prenderla il più larga possibile e dal timore che alla fine, per quanto lunghe e tortuose, si rivelino queste interrogazioni infruttuose ed inutili.
La Rete, e non solo, ha inevitabilmente e cinicamente preso di mira l’iniziativa bersaniana: “Bersani consulterà a Roswell una delegazione della federazione galattica, prima di incontrare i cinghiali della Maremma”, scrive Fabrizio Rondolino. “Mica si farà una birra ad ogni incontro?” si domanda, preoccupato per la tenuta etilica del segretario Domenico Pennone. E poi tweet meno noti ma non meno graffianti, giaguaro insegna: “Domani consultazioni con Topo Gigio, Tex Willer, Batman e l’Uomo invisibile”, “A quando il meeting con i Puffi”, “Si avvisano i signori condomini che alla riunione indetta per oggi prenderà parte anche il segretario P. Bersani” e via dicendo.
Un leader veramente democratico o un perditempo obbligato, Bersani con la sua road map consultiva ha ottenuto e suscitato commenti opposti, di stima e di critica. Alla fine del tour resteranno però quasi certamente solo due punti fermi, e cioè che per quanto lunghe le consultazioni null’altro saranno se non un buco nell’acqua e la domanda “segretario, ci scusi, ma col club alpino e col touring club, cosa diavolo vi siete detti?”