Tra gli emendamenti su cui si sta sbizzarrendo la fantasia dei nostri parlamentari, molte le novità. Oltre alle citate “no tax area” da elevare sino a 12 mila euro, d’accordo incredibilmente sia Pd che Pdl, ma fondi per farlo inesistenti, e al contante libero sponsorizzato solo dal Pdl, spunta, ad esempio, anche un condono fiscale. Un emendamento, del Pdl nemmeno a dirlo, propone di dare la possibilità a tutti coloro che non sono in regola col fisco di pagare l’80% di quello che devono e chiudere la pratica. Risparmiando così, oltre al 20% tagliato, anche oneri ed interessi. Poi c’è il nuovo tentativo di togliere ogni gabella sulla prima casa con una nuova, ennesima, riorganizzazione della tassazione comunale e la proposta di bloccare le consulenze esterne degli enti pubblici.
Proposte più o meno serie che lasciano però il tempo che trovano. Nella maggior parte dei casi per mancanza di fondi e, in altri, per mancanza di convergenza tra i due principali partiti di governo: Pd e Pdl. Spesso infatti gli emendamenti che piacciono ad uno spiacciono all’altro, e viceversa.
Nella “finanziaria immaginaria” non solo proposte serie, ma anche alcune “minori”, come gli emendamenti a favore dei finanziamenti di circhi e bande musicali. Oppure la proposta di obbligare i produttori di mozzarella di bufala ad adottare una linea ad hoc per la produzione, una linea cioè che non sia “contaminata” dalla lavorazione di altri prodotti caseari. E poi l’idea di istituire musei nelle aree di sosta di strade ed autostrade. O ancora, la proposta di destinare più fondi per dare cibo agli indigenti e quella che vorrebbe agevolare i prestiti alle imprese.
C’è di tutto nella “finanziaria immaginaria” e da tutte le parti arrivano gli emendamenti. Partiti di governo e partiti di opposizione partecipano entrambi al gioco sapendo che nulla di quello che hanno proposto diventerà mai legge. “Tra gli oltre tremila emendamenti alla legge di stabilità – scrive La Stampa sul suo sito-, spuntano anche proposte piuttosto strampalate presentate dai senatori, con richieste di fondi per iniziative spesso a carattere prettamente localistico che con il bilancio dello Stato e lo sviluppo dell’economia c’entrano proprio poco.
Quasi un classico ormai è quello delle bande musicali. Nell’articolo dedicato al cuneo, la Lega chiede di estendere le detrazioni al 19% anche ai corsi di musica per ragazzi tra 5 e 18 anni, organizzati in strutture riconosciute dalla pubblica amministrazione o da associazioni bandistiche. A seguire, alcuni senatori del Pdl propongono invece la deducibilità delle spese per convegni e congressi, comprese le spese di soggiorno. Dal Pd, ed in particolare dalla senatrice salernitana Angelica Saggese, accompagnata da un nutrito gruppo di colleghi, spunta invece la proposta a strenua difesa della mozzarella di bufala campana. (…) Il senatore Raffaele Volpi della Lega Nord chiede invece lo stanziamento di 15 milioni di euro per il parco tecnologico `Learning and doing-planet´ presso il polo fieristico di Brescia e di altri 10 milioni di euro per un non meglio specificato museo virtuale dei siti storici, artistici, culturali da realizzare ex novo nell’area di parcheggio Brebemi-Chiari, sull’autostrada Milano-Brescia. La legge di stabilità sarebbe anche la sede adatta per regolamentare l’accesso alle ‘attività di spettacolo viaggiante’, ovvero ai circhi, per destinare il 10% del canone Rai alle tv locali, per consentire sconti particolari da parte dei negozi di giocattoli, per concedere fondi da 500 mila euro l’anno al Club nazionale di soccorso alpino e speleologico del Cai. Curiosa invece la scelta del termine da parte della senatrice del Pdl, Anna Maria Bernini, che chiede lo ‘sbarrieramento’ delle barriere architettoniche per i disabili”.
Come scrive Enrico Giovannini sempre su La Stampa: “Praticamente nessuna di quelle proposte diventerà legge. Primo, perché quasi tutte sono di incerta copertura finanziaria, e quattro su cinque verranno comunque fatte cadere dai partiti di riferimento. Secondo, perché con poche eccezioni quelle del Pd non piacciono al Pdl, e viceversa. Terzo, perché per il momento siamo agli emendamenti ‘civetta’; la roba seria si farà dopo, in Commissione Bilancio, e negoziando gol governo”. Per ora, in Parlamento si scherza , anche se fuori dal Parlamento in molti ci cascano…