Davide Vannoni, tre ipotesi per una candidatura: tribuna, incasso o riparo

Davide Vannoni

ROMA –Davide Vannoni, sì proprio lui, quello di Stamina, candidato in tutte le circoscrizioni per le elezioni europee del 25 maggio. La lista è quella assemblata per l’occasione, si chiama “Io cambio”. L’obiettivo è far eleggere Vannoni, farlo diventare parlamentare europeo. Quella di Vannoni una candidatura a tre ipotesi, corredabile di tre possibili perché. Per avere una tribuna da cui perorare la causa Stamina, insomma “il metodo”. Oppure per  capitalizzare una popolarità, insomma portare a casa uno stipendio da parlamentare europeo che non è poca cosa, insomma “svoltare” dopo un po’ di tribolare. Oppure ultima ipotesi: per proteggersi con una parlamentare immunità dai guai giudiziari in evidente arrivo.

Sono tre i plausibili motivi per cui Davide Vannoni, il discusso ideatore dell’altrettanto discusso metodo Stamina ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni europee. Tre motivi, alcuni nobili e altri meno, che hanno convinto “il dottore” (di nome ma non di fatto, di ruolo ma non di laurea) a concorrere per un seggio all’Europarlamento. Tre ipotesi che anche prese singolarmente spiegherebbero il perché della virata politica di Vannoni ma che, probabilmente, concorrono tutte alla decisione finale.

Davide Vannoni, il prossimo 25 maggio, sarà il numero uno della lista “Io Cambio” nella circoscrizione sud ed isole e, per la stessa lista, anche se in posizione diversa, sarà candidato anche in tutte le altre circoscrizioni. Che strappi un biglietto per l’Europa è da vedere, specie in considerazione del “volume”, del peso piuma della lista con cui si presenta. Non è però affatto escluso che Vannoni ce la faccia ad ottenere un seggio. E allora la domanda e: perché?

Di risposte valide ce ne sono almeno tre. E forse la ragione vera della scelta dell’ideatore del metodo Stamina è un mix di tutte queste.

La prima, e sicuramente la più nobile delle ragioni che possono aver motivato Vannoni a scendere in campo, è quella di assicurare un palcoscenico al metodo Stamina. Dalle tribune del Parlamento Europeo Vannoni potrà, se eletto, dar visibilità al suo metodo. Convinto della bontà della tecnica da lui e dal suo team messa a punto, tramite l’Europarlamento potrà Vannoni contribuire a combattere tutti coloro che giudicano Stamina alla stregua di una bufala, che non sono pochi. L’obiettivo annunciato ufficialmente è infatti  quello di “rompere l’orrido silenzio che è calato su Stamina in questi mesi – ha spiegato Vannoni-. Il silenzio uccide, soprattutto i malati. La mia campagna elettorale servirà a far riparlare delle infusioni e dei diritti dei malati”.

Seconda ragione, meno nobile ma comunque umanamente comprensibile, Vannoni potrebbe aver deciso di candidarsi per “svoltare”. Un seggio a Strasburgo vale infatti un ricco stipendio e una discreta garanzia per la vita. Potrebbe quindi il discusso dottore in lettere prestato alla medicina aver deciso di capitalizzare la popolarità acquisita.

Terza ed ultima, e certo meno nobile ragione per spiegare la candidatura, è quella della caccia ad una sorta di scudo e di immunità. Sulla testa di Vannoni si addensano infatti nubi processuali. Il suo metodo, che non convince affatto scienziati e tecnici, finirà con ogni probabilità in tribunale. Ed essere parlamentare, italiano od europeo, offre indubbiamente delle garanzia di protezione maggiori rispetto a qualsiasi altra posizione.

La mente e le cose umane sono spesso, se non sempre, più complesse di come potrebbe ad una prima analisi apparire. E quindi, nonostante tutte e tre le ragioni, anche prese singolarmente, potrebbero spiegare la ratio della decisione di Vannoni, la ragione vera sarà probabilmente una somma di tutte e tre. Un mix, con diverse percentuali di dosi che solo l’interessato potrebbe svelare, che coniuga la voglia di dar visibilità al metodo Stamina, con l’aggiunta di un ricco stipendio e, perché no, di una tutela in più nei confronti dei futuribili processi. Sempre a patto, s’intende, che Vannoni all’Europarlamento arrivi davvero.

Ma chi potrebbe votare per Vannoni? Lui stesso ha detto: “Quelli che ho conosciuto in strada, nella battaglia”. Quindi i parenti dei malati, quelli che hanno creduto al miracolo di un trattamento miracoloso e al miracolo ancor più grande del Vannoni vittima di tutta la scienza mondiale. Centinaia, al massimo un paio di migliaia di persone. Ma potrebbero votare per Vannoni anche alcuni di coloro che più in generale della scienza diffidano, anzi la scienza considerano demoniaca e truccata: quelli delle scie chimiche, quelli del No-Tutto. Sta a vedere che Vannoni toglie qualche briciolina di voto a Grillo.

 

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Alessandro Avico