LONDRA – Ingegneria, business administration e, sorpresa sorpresa, arte. Prendendo a metro di paragone la lista delle cento persone più ricche al mondo stilata dalla rivista Forbes, sono queste le lauree più ‘redditizie’, quelle che percentualmente hanno più di possibilità di far arricchire chi le consegue e che più sono ricorrenti tra i super miliardari del globo. Meglio di queste, solo una cosa: e cioè cominciare a macinare miliardi mentre gli altri sono impegnati all’università.
Una scelta difficile quella dell’indirizzo universitario e una scelta che ogni anno riguarda decine di migliaia di giovani in Italia e centinaia di migliaia nel mondo. Che le scienze umanistiche, anche al di fuori del nostro Paese, non fossero quelle che più porte spalancavano verso il mondo del lavoro, era ed è cosa nota. Nonostante il sorprendente dato relativo al 9% di supermiliardari con in tasca, anzi appesa al muro, una laurea in arte. “Una percentuale ben superiore ai super ricchi che hanno una laurea in finanza (3%), matematica (2%) o legge (2%) – racconta Enrico Marro sul Sole24Ore citando i dati forniti da Approved Index -. Dati che, secondo Amy Catlow, direttore di ‘Approved Index’, aggiungono ‘una nuova dimensione al dibattito sulla rilevanza e il valore di una laurea oggi: per far prosperare e diversificare un’economia, è infatti importante incoraggiare una vasta gamma di specializzazioni diverse’. Il patrimonio medio dei super ricchi ‘artisti’ è di 20,51 miliardi di dollari”.
Eccezioni a parte in testa alla classifica delle lauree conseguite dai super ricchi del mondo ci sono due percorsi di studi che con l’umanesimo e le lettere hanno poco a che fare. Davanti a tutti nella lista di Forbes infatti i 22 supermiliardari con una laurea in ingegneria. Leader percentualmente sui ‘colleghi’ e leader anche come patrimonio con i loro 25,67 miliardi di dollari di patrimonio personale medio.
Al secondo posto, ma a enorme distanza dagli ingegneri, i super miliardari che hanno concluso un MBA, ovvero un master in business administration (12%). Vale a dire la più importante laurea specialistica in gestione d’impresa del mondo anglosassone, che nella versione italiana è un master post laurea. In media, il patrimonio personale dei dodici super miliardari in questione è di 22,5 miliardi di dollari. Comunque non male.
In quarta posizione, dopo la ‘rivelazione’ ed unica eccezione arte, appena un punto percentuale al di sotto di questa i miliardari con in tasca studi economici (8%). Quasi banali in questa classifica. Il loro patrimonio medio (22,1 miliardi di dollari) è secondo solo ai laureati in ingegneria o business.
Come detto però per avere il massimo delle chance di entrare un giorno nella lista della rivista americana conviene, attenendosi ai dati di questa, evitare l’università. Un terzo (32%) dei 100 uomini e donne più ricchi al mondo non ha infatti nessun ‘pezzo di carta’ in tasca. Bill Gates – primo della lista di Forbes -, Mark Zuckerberg, Larry Ellison di Oracle e Leonardo Del Vecchio di Luxottica sono solo alcuni di quelli che una laurea non l’hanno mai presa. Zuckerberg, ad esempio, mentre era all’università ha partorito facebook, e a quel punto finire gli studi è diventato comprensibilmente una questione secondaria. Il patrimonio medio dei super ricchi senza laurea è, tra l’altro, secondo solo a quello degli ingegneri: 24,03 miliardi di dollari.