Quando si resterà vittime del furto dell’auto, il risarcimento non sarà più legato al rilascio del certificato di chiusa inchiesta che, come quasi tutte le pratiche prodotte dalla pubblica amministrazione, ha di questa i tempi. La procedura di rimborso da parte della compagnia assicuratrice partirà invece autonomamente, senza bisogno di attendere la “chiusa inchiesta”. Novità che si tradurrà in qualche mese risparmiato per gli sfortunati automobilisti che vedranno quindi il vil denaro in tempi molto più brevi. Discorso valido non solo per il furto “totale” dell’auto, ma anche per quello che viene definito “parziale” e, in generale, tutti i risarcimenti si dovranno materializzare con maggiore velocità rispetto a quanto siamo oggi abituati.
Per gli automobilisti diligenti poi, lo sconto sulla polizza diverrà automatico e garantito. Niente incidenti nell’anno solare? Il rinnovo della polizza costerà meno di quella stipulata l’anno precedente. Succede già adesso ma per “buona volontà” delle compagnie di assicurazione. Al posto della “buona volontà”, che mai si sa quanta c’è e a quanti euro corrisponde, arriva un impegno automatico e preventivo allo sconto, insomma se non hai fatto incidenti sai quanto risparmi prima che lo decide l’assicurazione e lo sconto non è più al suo buon cuore.
Così come uno sconto l’otterrà chi accetterà di installare sulla propria auto la cosiddetta scatola nera. Installazione che dovrà essere a carico delle compagnia assicurative e scatola nera che registrerà, permettendo così di verificare facilmente le dinamiche e le responsabilità in caso di sinistro, il comportamento dell’auto e la condotta di guida.
Il pacchetto ancora non è stato votato, ma i 1.700 emendamenti presentati in Aula al Senato sono stati fatti cadere in un colpo solo con la richiesta della fiducia. Dopo il voto al Senato bisognerà passare alla Camera, dove il decreto dovrà essere varato entro il 24 marzo e dove è all’ordine del giorno dell’Aula a partire dal 19. Con un altro voto di fiducia che appare scontato fin da ora. La versione finale sarà quella che uscirà oggi da Palazzo Madama con il maxiemendamento presentato dal governo che dovrebbe raccogliere tutte le 141 modifiche fatte dalla commissione Industria del Senato al testo uscito un mese fa da Palazzo Chigi. Non ci sarà spazio alla Camera infatti per nessuna modifica, sarebbe troppo alto il rischio di sforare i 60 giorni di tempo previsti per la conversione in legge.