Ma dietro questi consigli si celano, spesso, delle semplici fandonie, come la “leggenda degli spinaci”: a noi tutti è stato insegnato che queste verdure sono ricche di ferro, ma non è vero e tutto nasce da una virgola messa nel posto sbagliato che, a fine ‘800, raccontò che negli spinaci c’erano 35 milligrammi di ferro ogni 100 grammi di vegetale quando, in realtà, erano solo 3,5. Errore senza dolo, almeno in questo caso, ma non sempre va così e, anzi, dietro alcune credenze scientificamente infondate, ci sono a volte interessi commerciali. Meglio quindi non credere a tutto quello che ci viene raccontato.
Quando sanguina il naso si deve reclinare all’indietro la testa, è questa un’altra bugia senza dolo. Più appropriato sarebbe esercitare pressione con del ghiaccio mentre, reclinando la testa, l’unico concreto risultato che si ottiene è quello di finire col bere un po’ del proprio sangue.
E poi le macchie bianche sulle unghie, quante volte ci è stato detto che sono prodotte dalla mancanza di calcio nell’organismo quando, al contrario, non sono affatto legate a questo ma sono frutto di piccoli traumi.
E non è vero che la frutta mangiata al termine dei pasti faccia ingrassare o ostacoli la digestione, al contrario, l’aiuta.
Come non è vero che curare i denti da latte è inutile, visto che dovranno cadere. La cura di questi denti è invece importante perché una loro caduta anzitempo può compromettere la posizione dei futuri denti definitivi e della bocca e, i germi e i batteri delle carie, possono migrare ai denti vicini.
I calcoli renali poi, tutti sappiano che bere molto aiuta a prevenirli, ma non tutti i liquidi assolvono a questo compito e, anzi, bevande gasate e zuccherate ne favoriscono la formazione.
Un elenco lungo quello delle credenze, radicate eccome, che hanno poca o nessuna relazione con la realtà dei fatti. Un elenco cui si aggiunge la sauna che, in verità, non fa dimagrire ma dà solo la sensazione di farlo attraverso la perdita di liquidi che, l’organismo, si affretterà a reintegrare appena possibile.
Come non è vero che scrocchiarsi le dita favorisce l’artrite, non esiste prova scientifica di questa relazione e, al massimo, lo scrocchiarsi può portare ad un indebolimento delle giunture interessate.
Lo zucchero poi non rende i bambini iperattivi ma anzi stimola l’attività cerebrale, e non è vero che diminuire la gradazione alcolica quando si beve, passando ad esempio da un vino “importante” ad una birra, renda più facile e veloce l’ubriacatura. L’unico metro vero è la quantità di alcol ingerita.
Fin qui l’elenco di alcune credenze, rimedi e abitudini che con la scienza e la realtà poco o nulla hanno a che fare ma che, almeno, non producono danni. Altre credenze, in alcuni casi più simili a mode, si sono però diffuse. Credenze “sponsorizzate” a volte da interessi commerciali ma, soprattutto, credenze che possono rivelarsi persino dannose. Ad esempio la moda e la convinzione secondo cui un lavaggio intestinale ogni tanto farebbe bene all’organismo, falso, falsissimo. Nel nostro intestino vivono miliardi di batteri indispensabili alla nostra vita, batteri che ci aiutano a digerire e, tanto per dirne una, producono sostanze che proteggono l’intestino stesso dal cancro. Lavare l’intestino elimina questi batteri e questo, evidentemente, non fa affatto bene all’organismo. Così come dannose possono essere le diete che ciclicamente vanno di moda, da quella del cavernicolo a quella solo frutta e verdura. Il nostro corpo ha bisogno di diversi nutrienti, siamo onnivori e l’unica dieta adatta al nostro organismo è una dieta equilibrata.
In leggero declino, fortunatamente, la convinzione che esistano degli stimolanti che aiutano il cervello a migliorare le sue prestazioni. Per anni, e ancora adesso, molti giovani in età scolare, specie negli Usa, hanno fatto ricorso ad anfetamine e simili per prepararsi ad esami vari, convinti che queste aumentassero le loro capacità. Non sapendo che, almeno allo stato delle nostre conoscenze, non esistono prodotti in grado di implementare le capacità cerebrali e che, le anfetamine, l’unica cosa che fanno è far diminuire la sensazione di stanchezza. Stanchezza che arriverà però poi puntuale e persino in modo più forte quando l’effetto delle droghe finirà.
E poi le vitamine e i prodotti e i farmaci naturali. Le prime, fondamentali per la nostra vita, sono contenute negli alimenti e, tranne in casi specifici, non devono essere integrate attraverso l’assunzione di complessi vitaminici e, soprattutto, quelle prodotte in America non sono migliori di quelle europee. L’aggettivo “naturale”, spesso inteso come un’accezione positiva, non significa questo. Un farmaco naturale, un rimedio naturale non è affatto detto che faccia meglio del prodotto chimico e che, nella peggiore delle ipotesi non faccia effetto. Le droghe più potenti, così come i veleni più micidiali, sono assolutamente naturali, quello che conta non è la provenienza ma il dosaggio.
Fortunatamente qualcosa di buono e vero, nei consigli della nonna, c’è. Oltre al miele per la tosse è vero che il brodo di pollo fa bene quando si è influenzati, e questo perché contiene proteine che proteggono da virus e batteri, meglio ancora se arricchito con aglio. Bene anche la tazza di latte prima di andare a dormire, utile a conciliare il sonno, come vero è che coricarsi dopo aver mangiato pesante non favorirà una notte tranquilla. E poi il pesce che, non per il fosforo ma per gli Omega-3, dovrebbe essere presente nella dieta di tutti e specialmente in quella dei bambini.
Un mare magnum quello delle credenze popolari che, nella rete, ha trovato il suo mezzo di diffusione ideale e un terreno fertile per la crescita. Un mare magnum in cui l’unica bussola per navigare sarebbe lo scetticismo e l’unica carta nautica gli strumenti della scienza. Purtroppo però, come proprio la saggezza popolare insegna, per aver un cervello ben funzionate bisogna allenarlo, cioè usarlo. Esercizio questo che, in pochi, possono dire di seguire.