ROMA – L’anno che fa da spartiacque è il 2012, fino ad allora infatti la quota di bambini vaccinati in Italia era più o meno stabile rispetto agli anni precedenti. Poi qualcosa deve essersi spezzato nella memoria delle famiglie, nella consapevolezza dei genitori, qualcosa si è introdotto tra la medicina e i comportamenti di mamma e papà, qualcosa ha reso sempre più mamma e papà amorevoli ma pericolosi per la loro stessa prole. Da quell’anno, dal 2012, è cominciato il calo del numero di bambini vaccinati in Italia. Da quell’anno e fino a oggi e sempre più in crescendo. La mala sanità dei genitori, il mettere volontariamente a rischio al salute dei figli.
La vaccinazione fino ai due anni per polio, tetano, difterite, epatite b e pertosse è scesa sotto la quota 95 per cento. Sembra tanto quel 95% ma è la quota minima indicata dalle autorità sanitarie come garanzia per la messa in sicurezza della popolazione dai relativi morbi e malattie. Insomma se il cinque o più per cento della popolazione è soggetto a infezione, l’agente infettivo non è sotto stretta tutela medica. E questo è pericoloso per tutta la popolazione.
La vaccinazione per morbillo, rosolia, parotite è calata in un solo anno del 4 per cento ed è scesa a quota 86 per cento della popolazione vaccinabile. Morbillo e rosolia sono malattie meno gravi e letali di polio o difterite ma 86 per cento è davvero poco.
Perché aumentino i genitori che non fanno vaccinare i figli o che non portano i figli a tutte le vaccinazioni è noto. Timori, ansie, racconti e voci di vaccini che provocano o aiutano l’insorgere di handicap nei vaccinati. Non c’è crocchio di mamme, wats app di mamme, facebook di papà e mamme che non ne parli, non dubiti, non rimandi a letture sul web. Molti genitori si spaventano e trovano in queste ansie eco di una montante e diffusa cultura anti scienza: il cibo frankenstein, l’elettrosmog, i farmaci utili solo alle multinazionali…
Del tutto inutile se non controproducente tentare di mettere sull’altro piatto delle bilancia la competenza di medici e scienziati. Li metti sul piatto e non pesano, non hanno peso rispetto alla psicologia e ai comportamenti di sempre più mamma e papà. Del tutto inutile documentare l’inesistenza scientifica, l’insussistenza medica dei loro timori riguardo ai vaccini. Peggio, si rischia di far peggio, il parere medico viene vissuto come auto difesa di casta e corporazione ai danni del cittadino comune. La competenza, la stessa competenza, è sospetta.
L’unica è forse consegnare senza troppe diplomazie ai genitori che non fanno vaccinare i figli la responsabilità diretta, materiale e morale, delle malattie cui espongono i figli. La loro è mala sanità inflitta, inferta ai figli. La mala sanità di chi è in sovranamente grado di volere e superbamente si dichiara in grado di intendere. Come e più di un medico scarso e presuntuoso, come e molto più dei cerusici di un tempo ignoranti loro malgrado di agenti patogeni e anticorpi, questi genitori usano i loro figli come cavie per verificare la bontà della loro ideologia. Che lo facciano con amore è certo, che lo facciano in buona fede pure. Ma sono attenuanti, solo attenuanti di gesti di mala sanità da mamma e papà.