Salvini e il non libro con le pagine bianche, il più venduto su Amazon, scherzo o trucco di promozione?
Da: La Verità
Salvini e il non libro con le pagine bianche. Il libro oggi più venduto su Amazon è primo con 362 recensioni, mentre per dire Roberto Saviano, che è al 38esimo posto, ne ha 53. È la stessa piattaforma a dichiararlo nella sezione bestseller. Perchè Salvini merita fiducia, rispetto e ammirazione. Però posso invece dire che non lo potrei leggere neppure se volessi. Dal momento che è interamente composto da pagine bianche (e Amazon lo promuove pure ricordando che è “un articolo acquistabile con il Bonus Cultura”: un libro non-libro?).
Wow! Sublime! Incredibile! Senza precedenti! E’ tutto un darsi di gomito, tra i compagnucci della parrocchietta, e daje a ride’, come ammiccano a Trastevere. Un volume che scala le classifiche irridendo il vuoto pneumatico incarnato da Matteo Salvini, che non è degno di alcuno di quei tre sentimenti.
Sezioniamo la vicenda per punti.
Sull’identikit possiamo formulare delle ipotesi.
Può trattarsi di un anti-salviniano che, intesa la perculata, è pronto a trasformarlo in bloc-notes, o a farne ironico cadeau da regalare per Natale agli amici (che possono essere altrettanto anti-salviniani quanto lui, quindi pronti ad apprezzare la fantastica intuizione, oppure leghisti da sfottere).
Ma potrebbe trattarsi di un salviniano tratto in inganno dal titolo, possibilità che però non regge: nell’immaginario collettivo “de sinistra”, il leghista è antropologicamente ignorante, spesso analfabeta, sa a malapena tracciare la croce sulla scheda elettorale, figuriamoci se sa leggere, o se compra un libro.
E comunque il fan del Capitano di un libro che gli spieghi perchè il medesimo sia meritevole di fede, stima e considerazione non ha bisogno. Lo sa già.
Une analyse approfondie di Jacques de Segonzac (ringrazio il professor Marco Tarchi per il memento: stesso espediente, pagine bianche, non c’è alcun motivo per votare Marine Le Pen).
Allora il Capitano era al governo e la Lega in testa ai sondaggi con crescita esponenziale. Ora non è più nella maggioranza, ma pur sempre prima nelle rilevazioni, anche se in calo, scontando l’avanzata di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni. Ecco che allora il “pompaggio” dell’operetta è utile solo a mantenere sotto pressione il bersaglio grosso, ribadendone la vacuità, la demagogia e il populismo.
Insomma: il nulla. Tutti tratti tipici della character assassination già sperimentata in maniera fallimentare con Silvio Berlusconi, di cui fu intonato il de profundis politico quando lasciò Palazzo Chigi, sostituito da Lamberto Dini. Era il 1995. Consiglio non richiesto a Salvini (da un non simpatizzante, che a destra predilige altri, de gustibus): se i suoi avversari gongolano per tale operetta, può dormire sonni tranquilli.
* da La Verità