Salvini presidente del Consiglio? Non succede perché Europa, Isoardi... (foto d'archivio Ansa)
ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business, con il titolo Wilma, dammi la clava:
I giornali sono pieno di ragionamenti del tipo: i giudici hanno sbagliato a accusare Salvini, prenderà un sacco di voti e diventerà presidente del Consiglio. Io penso che non sia così. La morale di questa storia è diversa: in realtà essa dimostra che Salvini e la presidenza del Consiglio sono incompatibili.
1- Salvini, eccitato per i successi recenti e i voti che i sondaggi gli attribuiscono, pensa di essere il padrone dell’Italia. Ma non è così.
2- L’Italia, bene o male, è un paese occidentale, con le sue strutture e i suoi legami. Lo abbiamo visto anche di recente. Dopo aver trombonato per mesi di uscita dall’euro, di sforamento dei parametri europei (“Prima gli italiani”) alla fine si è trasformato in un cagnolino scodinzolante vicino alla coda di Tria (che non ha mai preso nemmeno un voto).
3- Perché è successo? Sono entrati in azione i poteri forti (che non esistono)? No. Semplicemente si è mossa la “macchina Italia”: Mattarella, Tria, gli imprenditori (compresi quelli del Nord Est, furiosi), le banche. E, probabilmente, Mario Draghi, che, silenziosamente, conserva ancora il potere di far fallire l’Italia in un paio d’ore.
4- L’Italia, cioè, non è una tribù celtica, dove vince chi abbatte i contendenti, fa quello che vuole, si piglia le donne e i cibi migliori.
5- Grazie all’intelligenza dei padri fondatori siamo inseriti in una rete (che non è quella di Casaleggio) di rapporti internazionali che ci tiene in piedi. Il Nord Est, ad esempio, senza la Germania non esisterebbe: sarebbero ancora lì con la zappa a coltivare fagioli invece di girare in Mercedes.
6- Sotto questo aspetto (e nessuno si metta a ridere) l’Italia è una specie di orologio svizzero: va maneggiata con cura e non sbattuta contro gli spigoli.
7- Salvini, invece, pensa che bastino i voti per essere liberi di fare quello che si vuole. Si ricordi di Nixon: i voti e il potere li aveva, era l’uomo più potente del mondo, ma ha dovuto andarsene a casa. E solo perché ha contrattato prima la grazia presidenziale con il suo successore non è finito in galera, ma nel suo ranch.
8- Ma Nixon non guidava delle ruspe. Era un fine avvocato e sapeva come gira il mondo. Ha capito quando era ora di uscire di scena e ha tolto il disturbo.
9- Salvini pensa di poter fare tutto quello che vuole e di poter salire a palazzo Chigi seminando paura e tenendo il paese in un’ansia perenne. Ma sbaglia.
10- Poiché Salvini in gioventù è stato comunista (penso pessimo) giova ricordargli Togliatti: appena rientrato dall’esilio in Urss, fa pace con la Chiesa (Patti lateranensi). Quando gli sparano per ammazzarlo, uscito dall’anestesia dice: tutti calmi, non è successo niente.
11- Ultima avvertenza per Salvini: anche se oggi i sondaggi sono a suo favore, l’Italia non ama i gradassi e non ama chi la mette in ansia, chi la tiene in stato di guerra permanente.
12- Se vuole andare davvero a palazzo Chigi, deve vestirsi meglio, rompere meno i coglioni, dire alla Isoardi che non deve mostrare le mutande sul red carpet, e lasciare a casa la clava. Siamo oltre.