Beppe Grillo, chi lo manovra, chi c’è dietro di lui? Chi c’è dietro la sua derivata anti semita, che c’è dietro le sue idee sempre più reazionarie, sempre più nazi?
Prima di votare No, rifletteteci. La vittoria del No aprirà la porta del Governo a Beppe Grillo e al suo Movimento 5 stelle. Ci vorrà un anno, un anno e mezzo ma andrà a finire così. Forse succederà anche in caso di vittoria del Si, perché è ancora da vedere che cosa saprà fare Matteo Renzi, al di là di qualche operazione di bassa demagogia, rischiose per il nostro futuro, ma di una certa presa sui descamisados. Ma dopo il No, difficilmente andrà in un altro modo.
Prima di votare No, rifletteteci e chiedetevi: voglio davvero mandare al Governo Beppe Grillo, urlatore antisemita, filo nazi, epurator, nemico della libertà di stampa, autore di lite di proscrizione?
Il teorema è che mai nella storia un attore è stato anche autore. Gli autori erano aristocratici, come Eschilo, nobili, come De Vere. Gli attori erano plebei, i teatri, come il Globe di Shakespeare a Londra, erano nelle zone più malfamate. L’attore da voce alle parole altrui, nel teatro greco portavano la maschera, tanto erano irrilevanti, a Roma erano poco più che gladiatori, Nerone si sputtanò quando volle imitarli.
La domanda è: chi lo manovra? Casaleggio? Davvero basta la dinastia dei Casaleggio ha riempire il megafono Grillo di idee e parole? Nessuno si è dato una risposta ad alta volte, forse pochi se lo sono chiesto, per ora le tesi su chi manovra Grillo sono dette sottovoce da alcuni dietrologhi, tesi affascinanti ma senza prove.
L’antisemitismo di Beppe Grillo ha una lunga storia, ricostruita nel 2014 da Alessandra Longo su Repubblica. Si tratta di una storia lunga e “anche molto sgradevole”:
“A cominciare dalle parole che il comico pronunciò nel lontano 2001 nei confronti di Rita Levi Montalcini. La chiamò «vecchia puttana», accusandola di essersi fatta pagare da un’azienda farmaceutica il premio Nobel. Lei querelò, lui pagò la multa.
“Nel 1996 ecco il paragone tra Adolf Eichmann e Cesare Romiti, allora presidente della Fiat: «Eichmann ha gasato tre milioni di persone per un ideale distorto. L’ altro gasa milioni di persone per un conto corrente». Quasi a dire: meglio il primo. Le camere a gas e la marmitta Fiat, i sei milioni di morti che diventano tre.
“Antisemitismo da bar, l’hanno definito. Ora, dopo l’ultima performance, Auschwitz e Primo Levi usati per lo show, il giudizio dovrà essere più tranchant. Il comico non fa ridere, il politico ancora meno. Aveva visto giusto Bet Shlomo, portavoce della sinagoga di Milano: «Grillo ha un problema, non solo con Israele, ma anche con gli ebrei». Era il 2012 e il leader CinqueStelle si era concesso un’intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. Lunga agiografia del regime iraniano e del suo dittatore (la moglie di Grillo, Parvin Tadjik, è iraniana): Ahmadinejad? «Lo traducono male. Anche quando uscivano i discorsi di Bin Laden mio suocero mi spiegava che le traduzioni non erano esatte».
“E poi ecco l’ossessione della «lobby ebraica» che controlla l’Europa, e anche l’America, la quale America, a sua volta, «occupa» l’Italia… Intervista monitorata con preoccupazione dalle Associazioni ebraiche internazionali, al contrario lodata da Irib, la radio ufficiale iraniana: «L’analisi di Grillo è oro colato contro i poteri forti, i servi delle banche e dei padroni sionisti». Per la verità, i complimenti di certi estimatori andrebbero anche a Roberta Lombardi, già capogruppo dei deputati grillini, balzata agli onori delle cronache per la sua generosa descrizione del fascismo «prima che degenerasse»: «Un’ideologia con un altissimo senso dello Stato e della famiglia».
II blog del comico si riempie di frasi come queste: «Non sono razzista o fascista. Hitler era sicuramente un pazzo malato, ma la sua idea di eliminare gli ebrei aveva come obiettivo di eliminare la loro dittatura finanziaria». Sempre la Rete, evocata come il totem della vera democrazia: «Gli ebrei hanno una memoria selettiva. Il sangue e la sofferenza ai banchieri non interessa»
Da buon filo nazi, Grillo, come i suoi, non ama i giornalisti e soprattutto la libertà altrui, Questa è gente che fin da oggi redige liste di proscrizione di chi non gli va a genio e non la pensa come loro. Cosa potrà ccadere domani quando avrannno il potere?
L’ultimo episodio lo ha rivelato il sen. Francesco Verducci, vice Presidente Commissione Vigilanza Rai, dopo la audizione da parte della Commissione di Monica Maggioni, presidente della Rai, e Antonio Campo Dall’Orto, amministratore delegato, che, sostiene Verducci, ha confermato
“quel che tutti sapevamo avendo letto i dati monitorati dall’Agcom: l’informazione Rai sul Referendum è corretta e imparziale, con la ripartizione dei tempi tra Si e No in equilibrio paritario come richiesto dal Regolamento approvato dalla Vigilanza.
“I parlamentari grillini nella loro ossessione contro Renzi l’hanno invece trasformata in un’appendice sguaita della campagna elettorale. E gravissime sono le dichiarazioni di Airola, che ha chiesto la ‘cacciata’ di alcuni giornalisti. Non è la prima volta che accade ed è particolarmente pericoloso. Grillo ed Airola la smettano di intimidire e stalkerizzare la Rai perché non gli vanno a genio alcune scalette dei Tg. E Fico smetta di coprirli. Il tempo delle epurazioni in Rai è una delle pagine più buie della storia recente, il fatto che i grillini si atteggino a nuovi ‘Epurator’ è davvero inquietante”.