ROMA – Leggiamo e un po’ frastornati riportiamo da un’intervista di Nichi Vendola a La Stampa di domenica 18 marzo: “L’atteggiamento non è proprio quello del rubare ma di condividere un percorso materiale di devastazione del bene pubblico, come la speranza”.
Solidarizziamo con l’intervistatore che confessa: “Non ho capito, si ruba o no?”.
Ecco la chiarissima e lapidaria risposta di Vendola: “Certo che si ruba. In gioco non è la ricchezza o la povertà di un singolo predone. Siamo a un bivio ben più decisivo: la politica o rivendica il proprio cinismo e anche una sorta di pretesa innocenza della razza padrona, oppure si rifugia nel moralismo e non affronta il nodo, non fa quel che dovrebbe fare”.
Comprendiamo Guido Ruotolo, il giornalista che chiede: “E cioè cosa?”. Siamo con lui che attende l’indicazione di Vendola, che arriva: “Interrogarsi su come sciogliere il nodo, che non è solo una rete affaristica ma anche una subalternità culturale. Venti anni dopo Tangentopoli la questione immorale è diventata una dimensione ontologica della pubblica amministrazione…Qual è il cibo che alimenta il nostro spirito pubblico? Ieri era la solidarietà, oggi è il potere. La politica deve affrontare politicamente la questione morale, non affidarsi ad esorcisti. Il problema è come rimettere in piedi la rete delle comunità solidali…Le quattro stagioni della crisi politica entrano vorticosamente nei luoghi della primavera pugliese”.
Condividiamo lo sfinimento del giornalista che ancora domanda: “Vendola, non capisco Vivaldi e le sue quattro stagioni”.
Vendola conclude: “Mettiamola in termini chiari. La commistione tra politica e impresa pur con le migliori intenzioni genera possibili collisioni e collusioni…ma perché l’impresa non ci aiuta a riflettere criticamente sulla rete di corruttori?”.
Ma perché andare a chiedere a Nichi Vendola? Un perché ci sarebbe: l’ultima “collisione o collusione” riguarda Bari, il sindaco Emiliano, la sinistra pugliese al governo della Regione. Andando a chiedere a Vendola si trovano “la dimensione ontologica…la politica che deve affrontare politicamente…la rete delle comunità solidali da rimettere in piedi…le quattro stagioni delle crisi politica che vorticano nella primavera pugliese…gli esorcisti…”. Va dato atto che stavolta manca “il cantiere” e in effetti questa assenza è una novità. La domanda era: perché la politica ruba? Dopo le risposte se ne aggiunge un’altra, irrisolta: perché andarlo a chiedere a Vendola?