
Social network, chiuderli per un anno o 2, altro che la democrazia informatica di Beppe Grillo
Solo dei matti posso pensare di sostituire i parlamenti con delle piattaforme dove si fa click.
Solo Grillo e i suoi 5 stelle sostengono che il futuro della democrazia sta appunto nel digitale. Via i parlamenti e avanti con i click, tutti i giorni, in tutti i momenti, dalla cucina o dal salotto di casa. Nella loro evidente follia non gli viene in mente che nel mondo nessuno ha scelto di fare una cosa del genere. In tutti i paesi del mondo, la gente si mette l’abito buono, va in un seggio elettorale e vota. Da quando si è conquistato il diritto al voto, si fa così.
Solo Grillo e i suoi fan sostengono il voto da casa. Ma perché? Perché non hanno altro da dire.
Siamo alla vigilia di un settembre molto difficile (fra virus e crisi economica), ma di questo non si occupano perché non sanno niente.
Allora favoleggiano di un futuro informatico, dove dal salotto di casa gente del tutto disinformata approva oppure no le decisioni dei politici, mentre il bollito cuoce in pentola e le patate sono in forno.
Social network per Beppe Grillo, invece di un documento, un congresso
D’altra parte, Grillo e i suoi sono ormai in politica da dieci anni (hanno persino ministri): mai visto un congresso, un documento programmatico, un progetto. Di sicuro c’è che hanno già negato più volte quello su cui giuravano fino a ieri: no alleanze (e le hanno fatte), no auto blu (sono i maggiori utenti), no inciuci (sono i più svelti e spregiudicati).
Insomma, il loro è un partito come gli altri, solo un po’ più ignorante e dannoso.