Sorpresa alla Vuelta di Spagna: un italiano in testa alla classifica. Non succedeva da 7 anni. In maglia rossa c’è Edoardo Affini, uno spilungone mantovano (1,92) di 26 anni, cronoman in gran spolvero, una vita al servizio dei compagni, “pesce pilota” perfetto nelle volate a 70 all’ora.
Grazie ai piazzamenti nelle prime tre tappe olandesi- nella cronometro a squadre ha trascinato alla vittoria la sua Jumbo Visma (23,3 km in 24’40”, media 56,676) – si è guadagnato la casacca “amarilo” davanti all’olandese Oomen (2) e allo slovacco Roglic (3).
E così Edoardo da Curtatone ha rinverdito le altre maglie rosse degli italiani alla Vuelta. Come Gimondi (1968), Battaglin (1981), Nibali (2010), Aru (2015). Certo, è una maglia rossa provvisoria. Affini è in Spagna in qualità di scudiero di sua Maestà Primoz Roglic, oro a Tokyo (cronometro ) e vincitore delle ultime tre edizioni della Vuelta. I suoi compiti sono altri. Però questo successo è comunque la conferma delle sue qualità ; suona come un premio alla carriera.
Dopo le prime tre tappe olandesi e il riposo di lunedì 22 (dedicato al trasferimento) la Carovana rientra in Spagna per la quarta tappa (su 21). Il giro spagnolo terminerà a Madrid domenica 11 settembre. La ripartenza è suggestiva, da Vitoria, Paesi Baschi ,la città più verde d’Europa, capoluogo della Comunità autonoma.
In Olanda sono stati compiuti 391 km. Ne restano 2.889. Una galoppata con solo due giornate di riposo (29 agosto, 5 settembre) e tante tappe insidiose come l’arrivo sulla Sierra Nevada.
Dal 1935, prima edizione, tutti i più forti del ciclismo mondiale sono venuti alla Vuelta. E l’hanno vinta. Qualche nome? Anquetil (1963),Poulidor (1964), Merckx (1973), Hinault (1978, 1983), Rominger (1992, 1993, 1994), Contador (2008, 2012, 2014), Valverde (2009), Nibali (2010), Froome (2011, 2017), Simon Yates (2016), Roglic (2019, 2020, 2021).
Su Eurosport 1, canale 210 Sky, Telecronaca di Luca. Gregorio, commento tecnico di Riccardo Magnini.