Perché in Occidente, soprattutto se non addirittura soltanto nelle democrazie liberali occidentali, persone che si sentono investite e portatrici dei valori di giustizia e umanità vanno in piazza per tifare o comunque giustificare coloro che sono pronti a scannarli, se maschi, o velarle se donne? Perché un giovane o un docente o un cittadino o un cantante o scrittore che si ritiene democratico e pacifista dice e pensa in varie gradazioni che Hamas non ha tutti i torti, che i palestinesi scannatori sono compagni che sbagliano ma comunque compagni della giusta causa?
Perché cancellare Israele dalla carta geografica, buttare a mare gli ebrei appare a queste persone come motivato in fondo da un peccato originale di Israele, quello di esistere come Stato? Perché i pacifisti e quelli della guerra alla guerra hanno prontamente suggerito che Putin non ha tutti i torti, qualcosa bisogna dargli dell’Ucraina? Perché quando Putin invase l’Ucraina non pochi democratici-progressisti e pacifisti consigliarono-intimarono a Zelensky di arrendersi per evitare che le armi russe ne massacrassero troppi di ucraini e perché nessuno degli stessi solleciti custodi della pace senza se e senza ma lo stesso consiglio-intimazione non l’hanno dato ad Hamas? Perché nessuno nelle proteste e marce per la Palestina intima ad Hamas di arrendersi per salvare la vita dei palestinesi di Gaza? La risposta è in una equazione: i ricchi hanno sempre torto e il potere è sempre malvagio.
La Storia da epurare
I ricchi hanno sempre torto, il potere è sempre malvagio, chi è contro il potere ha sempre ragione. Sono le equazioni di una pedagogia sociale che l’Occidente si è auto prescritta e auto inflitta. Da decenni. Quel che fu la sinistra politica e ideale in Occidente, smessa la fatica e l’impegno di una filosofia della Storia, si è tuffata in un pauperismo a prescindere. Che rapidamente si è inverato in un corporativismo pan sindacale. Ma non è più solo questione di sinistra, è lo stesso concetto di democratico che è mutato, fino ad assumere fattezze grottesche.
Se i ricchi, i paesi ricchi, l’Occidente con la rivoluzione industriale prima e poi l’economia capitalistica hanno sempre torto, torto anche se e quando producono scienza, tecnologie, salute pubblica, welfare, commerci e catene di valore e produzioni per cui anche miliardi di non occidentali campano meglio e di più, se la Storia degli ultimi quattro secoli (almeno!) è da epurare perché di tutto ci si deve pentire e di tutto va fatta ammenda ed espiazione. Se quindi e poi ogni potere, quindi ogni Stato, quindi ogni regola, quindi ogni interesse generale sono sempre al fondo malvagi e contrari, in eterni complotto e funzione ai danni del popolo.
Se questo è (e questo e non altro è davvero) il pensare che oggi definisce se stesso democratico, allora accade che l’equazione porta a pensare che la democrazia, se al potere e se capace di assicurare benessere ai suoi cittadini, è il male, il nemico. Sempre. Quindi Israele è potente e ricco e quindi è il cattivo, il malvagio da abbattere. Anche se gli scannano i bambini. Anche se la lotta del popolo palestinese ha come obiettivo esplicito la pulizia etnica degli ebrei dal Medio Oriente (almeno!).
In flagranza di impuritÃ
 E poi Israele è Occidente, nei valori, usi, costumi, leggi, libertà . Quindi sospetto, anzi in flagranza di impurità . Occidente per definizione è la Nato, quindi più che sospetta la Nato e tutto ciò che fa in quanto Occidente. Occidente imperialista che non può non aver giocato a provocare Putin. Occidente, che ha smesso il pelo ma non il vizio del colonialismo e che mai finirà nello Storia di pagare il prezzo della colpa dello schiavismo praticato. Anche se lo schiavismo è stato per secoli praticato da africani su africani, arabi su africani, cinesi su altri popoli d’Asia, ottomani su cristiani e viceversa, vichinghi su slavi…Anche se il colonialismo oggi è soprattutto cinese per certi versi e arabo per altri.
Non importa, la pedagogia sociale della Storia da epurare, epurare dalle mostruosità del Grande Cattivo, l’Occidente, è nelle sue facili-facili quanto sballate e bugiarde equazioni niente meno che la “cultura” del populismo democratico in Occidente. Il nemico, il male, l’impurità è l’Occidente: lo dice ogni teocrazia islamista, lo dice la Cina, lo dice il fanatismo religioso del “chierichetto di Putin”, il capo della Chiesa ortodossa di Russia. L’Ucraina e Israele sono lo “scandalo” che l’uomo timorato del vero dio deve emendare. L’Ucraina che vuole essere Occidente e Israele che è Occidente niente meno che in terra islamica. Questo dicono e pensano i regimi in Iran, Russia e Cina, questo dice e pensa la piazza araba, qui converge e coincide la piazza e la tribuna pro palestinesi che si muove si pronuncia in Occidente. Ciò che li accomuna è l’individuazione del nemico principale: l’Occidente appunto. L’Occidente come macchia impura della Storia.
L’ignoranza aiuta
Nell’epurazione della Storia l’ignoranza ovviamente è di aiuto. La questione palestinese, non a caso. Nasce come irrisolta e drammatica questione nazionale, cioè come questione di una popolazione che uno Stato e un territorio non riesce ad averlo. A impedirlo sono nel secondo dopoguerra in prima battuta e azione gli arabi, poi gli israeliani, quindi i messianismi religiosi reciproci e opposti. Oggi la questione palestinese non riesce più ad essere questione nazionale, è questione etnica, razziale e religiosa. E fa una certa impressione vedere studenti e studentesse nelle piazze o assemblee d’Occidente tifare per le milizie e guardiani e polizie della morale all’iraniana, sia che esse siano a Gaza, Beirut o Teheran. Ma accade, è reso possibile dall’equazione secondo cui chi si ribella, chi è contro è sempre il “buono” e ha sempre ragione. Anche se si ribella contro le libertà democratiche e civili, anche se è contro le democrazie liberali.
Quindi tra i “buoni” entrano anche quelli di Hamas e perfino gli anti sistema neo nazisti purché siano soprattutto anti sistema, anti Occidente. Una fregola penitenziaria tarantola ormai il cosiddetto pensare democratico in Occidente (non a caso affidato ad esempio in Italia a personaggi dello show pubblico), c’è da espiare il Grande Peccato di essere ricchi sia in imprese e redditi che in libertà e diritti. Tranquilli, quanto a purgarci noi occidentali di libertà e diritti si stanno attrezzando alla grande i vari Putin a Mosca, Xi a Pechino e Guide Supreme a Teheran. Quanto alla ricchezza, tranquilli: ci stiamo attrezzando da soli a purgarci.
La voracità inconsulta e insaziabile della corporazioni e la complicità della politica stanno lavorando perfino più alacremente di ogni “vecchia talpa” sotto le fondamenta della nostra società . Un esempio, piccolo ma al tempo stesso enorme? Ecco l’ultimo fresco di giornata: il bonus 110 per cento ha devastato il Bilancio pubblico italiano, ci sono cento, forse 150 miliardi da pagare nei prossimi anni. E’ stata una follia, un saccheggio ed è una pietra al collo. Così ha detto il governo Meloni, governo con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. E’ di stamani la proposta di Forza Italia di prorogare di almeno altri sei mesi la follia, il saccheggio. M5S converge, Lega tentenna, corporazioni d’area implorano e minacciano, pubblica opinione non disdegna. A smettere di essere ricchi ci stiamo organizzando da soli sempre democraticamente, s’intende.