Tredici di fila, tredici sabato di No Vax-No Pass in strada, sempre più o meno le stesse strade, quelle del centro di Milano. Tredici settimane di fila che in quelle strade si blocca il traffico, la gente si leva di mezzo e il commerciante, se non cala la saracinesca, di certo è come se chiudesse, suo malgrado, per qualche ora. Qualche ora di chiusura forzata che non sono ore qualsiasi, sono le ore del sabato, le ore della massima intensità dello shopping. Ai commercianti di mote vie di Milano sono tredici volte di fila che i No Pass-No Vax hanno imposto un lockdown degli affari. E ora i commercianti di Milano non ne possono più e lo fanno anche sapere. Per ora si rivolgono…Cioè chiedono a Prefetto, autorità, sindaco…Per ora.
Quanti fossero con esattezza non si è mai davvero contato, forse davvero 40 mila, forse più, forse meno. Quel che è certo è che fu una marcia tanto preparata quanto inaspettata. Ed è certo che il minimo comun denominatore, la molla di chi allora marciò fu la richiesta, il bisogno, la voglia di tenere aperta una fabbrica, anzi “La” fabbrica, insomma la Fiat tenuta sotto blocco ai cancelli. Fu quella dei 40 mila una marcia percorsa anche da fremiti politici, ma sottopelle. Fu soprattutto un marciare contro una distruzione sistematica e prolungata di valore. Sistematica e prolungata è anche la distruzione di valore d’impresa che i No Vax-No Pass impongono da tredici settimane ai commercianti milanesi. Così come distruzione di valore è quello imposto da una minoranza in lotta all’intero porto di Trieste e al suo indotto.
Un giorno, due, tre di blocco sono il prezzo giusto da pagare ai diritti delle minoranze di scioperare, occupare, manifestare, protestare. Ma fino a quando questi diritti possono e devono restare assoluti e assolutamente indifferenti a diritti altri e altrui? A Trieste come a Milano e ovunque la ritualità ossessiva della protesta si protragga ad oltranza sta maturando forse una marcia dei 40 mila al tempo del Covid, anzi dei vaccini. Una marcia dei 40 mila, anzi 400 mila, anzi 4 milioni, anzi 40 milioni e passa che si sono vaccinati per evitare oltre che la potenziale distruzione di valore della loro salute anche la distruzione di valore delle loro aziende, botteghe, stabilimenti, negozi, porti.