
Una merendina per ammazzarlo meglio
Prima mossa: allontanare il nonno con una scusa, mandarlo in un’altra stanza può bastare perché ci sente poco. Seconda mossa: far sedere il bambino in modo che il bersaglio sia fisso. Terza mossa: una merendina per rubare al bambino, all’attenzione del bambino, i secondi che servono, una merendina per ammazzarlo meglio. Quarta mossa: ficcare pezzo di stoffa in bocca al bambino per non farlo urlare. Quinta mossa: tagliare la gola velocemente al bambino. Sesta mossa: chiudere il bambino già cadavere nell’armadio. Settima mossa: messaggio alla madre per dirle che il bambino sta bene. Il bambino è suo figlio, ha, anzi aveva sette anni. Ammazzato dal padre. Padre, parola che in questo contesto appare del tutto fuor di luogo.
Riabilitare è senza pietÃ
Ammazzare un bambino di sette anni, una merendina per ammazzarlo meglio, sederlo, guardarlo negli occhi e ammazzarlo perché…Non c’è un perché se non la violenza malvagia. Il primo/a che a proposito del macellare un bambino in questo modo parla o parlerà di disagio psico-sociale e quindi di pena non afflittiva ma riabilitativa è senza…umanità . Riabilitare uno così, fosse anche tra anni di galera, è non avere pietà . Del bambino ammazzato e di ciò che merita di essere definito umano.Â