Violenza sulle donne, potete davvero dirvi contrari?

Violenza sulle donne, potete davvero dirvi contrari?Violenza sulle donne, potete davvero dirvi contrari?
La locandina per la manifestazione del 26 novembre contro la violenza sulle donne a Roma

MILANO – Oggi è la diciassettesima Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. E la cosa è nota. Ne parlano i giornali, ne parlano i telegiornali, la Rai ha realizzato uno spot istituzionale (molto discusso, ma quella ormai è quasi una consuetudine). Sui social network impazzano hashtag e immagini ad hoc, e molti si indignano, come si indignano quando sentono che una donna è stata uccisa. Già meno quando una donna viene violentata, perché in quel caso resta il dubbio atavico che se la sia cercata. E ancora meno quando una donna cammina per strada e diventa oggetto di attenzioni tutt’altro che gradite, o magari, peggio ancora, qualcuno, sull’autobus, lascia andare una mano sul suo corpo, o qualcun altro (perché succede anche questo) si masturba davanti a lei. E tutti restano lì fermi, senza fare o dire nulla.

E’ facile indignarsi davanti ad un femminicidio. Chi non si indigna? Molto più difficile accettare che la violenza sulle donne sia qualcosa di molto più diffuso e subdolo, qualcosa che avviene quotidianamente sulla metropolitana, in strada, sul posto di lavoro, in famiglia.

Quando una donna fa lo stesso lavoro di un uomo e viene pagata meno, anche quella è violenza. Quando una donna diventa oggetto di insulti o frasi sessiste, anche quella è violenza. Quando una donna sul posto di lavoro viene guardata e trattata con superiorità dai colleghi maschi in quanto donna, anche quella è violenza. Quando ad una donna, ad un colloquio di lavoro, viene chiesto se è sposata, se ha figli o se intende averne, anche quella è violenza. Quando una donna che aspetta un figlio viene “invitata”, in un modo o nell’altro, a lasciare il lavoro, anche quella è violenza. Quando una donna partorisce e in ospedale si pensa solo al benessere del bambino e non al suo, anche quella è violenza. Quando ad una donna viene negata la pillola del giorno dopo, anche quella è violenza. Quando una donna viene ostacolata nella sua richiesta di abortire, anche quella è violenza.

E adesso potete domandarvi: siete davvero contro la violenza sulle donne?

 

Published by
Maria Elena Perrero