Federico D'Incà positivo al Covid, il ministro per i Rapporti con il Parlamento è asintomatico (Foto d'archivio Ansa)
La eliminazione del vitalizi era un provvedimento di bandiera del M5S, è diventato una cocente sconfitta. E dopo il Senato la storia potrebbe ripetersi alla Camera. In ballo una barca di milioni. Mentre gli italiani tirano la cinghia e mezzo milione non ha più un lavoro (Bonomi dixit), quasi 900 ex senatori a fine mese riceveranno l’assegno intero.Per tutta la vita.Poi subentreranno gli eredi,le vedove e dintorni. Bingo.
I giornaloni hanno snobbato la notizia del ritorno dei vitalizi. Colpa della impennata del Covid che sta rubando la scena a tutti. Dicono senza rossori. Colpa dei migranti che arrivano da tutte le parti. Colpa della scuola che non parte perché i banchi con le rotelle sono fermi ai box. Colpa della folle piazza dei “ No mask “ che strepitano contro la “dittatura sanitaria “.
Insomma c’era altro cui pensare. D’accordo -insistono – non si risparmiano più 56 milioni all’anno (per la cronaca 280 milioni a legislatura). Ma c’è sempre un Mes di scorta. E poi abbiamo rispettato lo “stato di diritto “. Come ha spiegato Giacomo Caliendo, presidente della Commissione contenziosa del Senato che ha preso la decisione. Naturalmente Caliendo è un senatore. Elena Serafin, segretario generale di Palazzo Madama, farà appello al Consiglio di giustizia. Campa cavallo.
Il vitalizio (erogazione mensile di denaro ) è nato nel 1954 ed ha tirato dritto fino al 2012. Anno in cui ha cambiato pelle per restare di fatto al suo posto con una morbida riforma. Poi sono arrivati i Grillini, hanno gridato allo scandalo e dal primo gennaio 2019 sono cominciati i tagli.Ora annullati.
Nell’esercito degli ex senatori c’è di tutto: anche senatori che sono durati una settimana. Come Piero Craveri il recordman del vitalizio. E’ stato in Parlamento una sola settimana (luglio 1987). E da allora si becca l’assegno mensile. Come Eugenio Scalfari. L’ex senatore del Pd Goffredo Bettini riceverà un bonifico di 55 mila euro . Marco Follini 8 mila euro.. L’ex senatore leghista Francesco Speroni – tre legislature al Senato – incasserà 6.500 euro al mese. Dice, senza imbarazzo:” Se me li danno, li prendo”. Giusto. Il vitalizio è come il maiale: non si butta via niente.
Stop alle follie. Lo ha capito persino il mondo del calcio, allegro spendaccione.Non ci sono più i soldi di una volta. La crisi Covid 19 ha imposto a tutti una severa cura dimagrante. I calciatori hanno pagato pegno. Persino loro, i nababbi.
Un anno fa solo la Serie A spendeva 1 miliardo e 360 milioni. Quest’anno ha cominciato a frenare. Ad esempio gli ingaggi alla Juventus sono calati di 58 milioni, l’intera Serie A è scesa di 72 milioni.
Certo, il Decreto Crescita (tassazione ridotta del 50% sulle retribuzioni) ha dato una mano anche se questa misura ha aumentato la nostra esterofilia a danno dei calciatori italiani che costando di più rischiano di rimanere disoccupati.
Per carità non tutte le società si sono adeguate ai tempi cupi. L’Inter è andata in controtendenza: Lukaku prende 7,5 milioni netti a stagione ( ma con i bonus arriva a 9 ). Mister Conte addirittura 12. Una spendacciona. In tutto 149 milioni.
E in controtendenza c’è finita pure la Atalanta (più 6,6 milioni ma … c’è la Champions). Persino la parsimoniosa Lazio di Lotito è salita da 72 milioni a 83. E il Milan che fu di Berlusconi ? Ha risparmiato 25 milioni puntando su arrivi low cost e uscite importanti (Paquetà, Biglia, Suso).
Agli ex senatori questi squilli di avvertimento non interessano. E poi il vitalizio è giuridicamente distinto dalla pensione. Non paga l’INPS. Pagano gli organi istituzionali. Cioè noi.Come sempre.