
Ambra Angiolini (foto Ansa)
Ambra Angiolini, intervistata da Sette, ha raccontato di aver sofferto per tanti anni di bulimia. ร come avere un tumore all’anima”, ha spiegato l’attrice e cantante.
Ambra Angioni e la bulimia
Nel libro “InFame” Ambra Angiolini aveva racconta i suoi problemi di bulimia e nell’intervista ha detto: “La bulimia ha reso il mio corpo colpevole di essere diventato diverso rispetto a quello con cui ero diventata famosa. Un giorno in aeroporto vedo una rivista con la mia faccia. Titolo: ‘Ambra scoppia di successo’, e ‘scoppiaโ’era tra virgolette. Poi vado in autogrill e la signora delle pulizie mi dice: ‘Ma va, mica sei grassa’. Ho capito che gli effetti di questa situazione erano sotto gli occhi di tutti”.
“Non c’รจ una cura immediata, uguale per tutti: รจ un processo personale che va attraversato fino in fondo. Se ti anestetizzi, la malattia diventa te e non te la levi piรน di dosso”, ha spiegato Ambra, ricordando che la sua famiglia non l’ha mai lasciata sola: “Mia madre mi lasciava bigliettini ad altezza vomito. O delle canzoni. Lรฌ per lรฌ mi facevano sentire in colpa poi รจ stato importante sentire che non c’era giudizio, che per lei io non ero la mia malattia. Ho cominciato a pensare che la bulimia fosse qualcosa da cui potevo allontanarmi”.
Ambra ha raccontato che la sua guarigione รจ passata anche dalla nascita di sua figlia: “Jolanda ha riempito un vuoto. Quando me la sono trovata dentro la pancia ho sentito che quel pezzo d’amore che cercavo ovunque in realtร era dentro di me. Questa perรฒ รจ solo la mia storia: non รจ che fare figli salvi dai disturbi alimentari”.
‘ex teen idol di “Non รจ la Rai” ha rivelato: “L’adolescente di Tโappartengo eฬ sempre qui, con tutte le cose giuste o sbagliate che sente”. Mentre la fine della relazione con Renga ha segnato il suo percorso artistico che l’ha portata a fare l’attrice, mostrandosi per quello che รจ: “Durante la separazione da Francesco, un lutto vero, fu soprattutto Michele Placido a offrirmi la chiave: nel suo film Sette minuti ho potuto far vivere la mia rabbia”.
