ROMA, 7 LUG – A pochi giorni dal debutto nelle sale di 'Harry Potter e i doni della morte – Parte II', ultimo film della saga del maghetto, i tre giovani protagonisti Daniel Radcliffe (che ha rivelato di aver avuto problemi di alcool, pare superati), Emma Watson e Rupert Grint, diventati stelle a poco più di dieci anni, si dimostrano sereni e sono pieni di nuovi progetti. Tuttavia spesso, per i baby divi, non sono mancati problemi di dipendenze e squilibri.
Si va dai casi più tragici, come quello di River Phoenix, a ex piccole star che lottano per ritrovare un equilibrio, come Lindsey Lohan.
Giudicato uno degli attori più talentuosi della sua generazione, River Phoenix, interprete teenager di film come Stand by me e Belli e Dannati, è morto nel 1993, a 23 anni, per un'overdose causata da un cocktail di droghe.
Stesso destino di Brad Renfro, star a 12 anni per Il cliente, a fianco di Susan Sarandon, morto nel 2008, a 26 anni, per un overdose di eroina.
Ed hanno condiviso a lungo la dipendenza dalle droghe gli amici per la pelle Corey Haim e Corey Feldman, interpreti di film come Ragazzi perduti e I Goonies. Mentre Feldman si è disintossicato, Haim è morto lo scorso anno per overdose.
Tanti ostacoli anche per Gary Coleman, famoso a 10 anni in tutto il mondo grazie alla serie Il mio amico Arnold. Affetto da malattie congenite che ne bloccavano la crescita, nel 1999 ha dichiarato bancarotta ed è andato a lavorare come guardia giurata. Arrestato due volte è morto nel 2008 per un incidente domestico.
Anche le altre due giovani star de Il mio amico Arnold non hanno superato la fama indenni: Dana Plato (Kimberly), è morta di overdose nel 1999 mentre Todd Bridges (Willis) è uscito solo dopo anni dalla dipendenza da crack.
Un caso emblematico del passato è quello di Judy Garland, che pare sia stata avviata da adolescente all'uso di psicofarmaci (che l'ha segnata per tutta la vita) dai dirigenti dell'Mgm, così da superare la stanchezza di ore di riprese.
Tra gli altri divi bambini dell'epoca d'oro di Hollywood finiti male c'è Bobby Driscoll, classe 1937, morto per droga nel 1968, interprete di tanti film Disney, vincitore a 13 anni di un Oscar in miniatura (assegnato agli attori bambini rivelazione).
Tre anni fa c'è stato l'ultimo arresto, per possesso di cocaina e crack, di Tatum O' Neal (figlia di Ryan, anche lui afflitto da varie dipendenze), Premio Oscar a 11 anni nel 1974 per Paper Moon.
Un'altra figlia e nipote d'arte come Drew Barrymore, diva a sette anni con E.T ha iniziato a bere a nove anni, a fumare marijuana a 10 e a sniffare cocaina a 12. Ha però saputo superare i suoi problemi e costruirsi una solida carriera di attrice.
Macaulay Culkin, diventato il baby attore più pagato di tutti i tempi con Mamma ho perso l'aereo, ha tolto a 17 anni il controllo dai suoi guadagni ai genitori (che li avevano in parte sperperati), si è sposato a 18 anni, ha divorziato a 20 e a 24 è stato arrestato per possesso di marijuana e psicofarmaci.
Arresti per droga e guida in stato di ebbrezza hanno accomunato Edward Furlong (Terminator) e Haley Joel Osment (Il sesto senso).
Adolescenze agitate anche per le sorelline Mary e Kate Olsen, entrate in riabilitazione nel 2004, a 18 anni, per problemi di droga e di anoressia.
Alla ribalta ultimamente c'è Lindsay Lohan, classe 1986, stella di film come Genitori in trappola, e Herbie – Il super maggiolino, la cui carriera ha subito un brusco stop per i continui arresti per droga, guida in stato di ebbrezza e furto.
Non mancano però i casi di baby attori confermatisi star da adulti, da un'icona come Jodie Foster a Elijah Wood. Mentre la baby attrice per eccellenza Shirley Temple ha saputo crearsi una nuova carriera in politica.
