Ilaria d’Amico neomamma: “Il tiralatte salva le mie dirette”

Il segreto per far coincidere il lavoro di giornalista con il mestiere di mamma? Tutto possibile grazie al tiralatte salva dirette. Parola di Ilaria D’Amico, che in un’intervista a Sette in edicola giovedì sul Corriere della Sera si racconta a 360 gradi e commenta gli eventi più caldi del momento, dai prossimi mondiali, fino alla vicenda Santoro, alla politica e alla legge sulle intercettazioni. Senza tralasciare però un pensiero sulla sua principale attività di neomamma «Grazie a questo aggeggio sto facendo provviste per le dirette che non potranno essere interrotte dalle poppate », spiega riferendosi proprio al tiralatte.

Volto popolare del giornalismo sportivo la D’Amico parla poi di Nazionale e dice: «Spero che l’undici di Lippi non sia lo specchio di questo Paese». Il mondiale? «Un torneo senza favoriti». Dice di essere dispiaciuta per la questione Santoro e per Mourinho, appena approdato al Real Madrid. Non ha nulla contro Berlusconi, ma non le sono piaciuti gli attacchi dei «giornali di famiglia». «Hanno scritto che voglio dare lezioni, solo perché non è consentito indignarsi in un Paese stanco e seduto».

Quindi un commento sulle intercettazioni, che l’hanno riguardata da vicino: «E’ stata un’intercettazione come quella che mi riguardava, irrilevante per l’inchiesta, che oggi permette di forzare la mano su una legge bavaglio che nessuno vuole: televisioni, giornali, magistrati e forze dell’ordine. Io ne sono uscita bene, ma se qualcuno, millantando, avesse detto su di me altre cose? Come mi sarei salvata dalle chiacchiere? ». La telefonata alla quale il volto di Sky Calcio Show si riferisce è quella del figlio di Luciano Moggi, ai tempi di Calciopoli in cui si diceva: «Ho pagato diecimila euro per portare Ilaria D’Amico a Parigi, ma m’ha dato buca».

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giannattasio