Le foto della Ferrari gialla di Lapo Elkann, parcheggiata sotto una nota casa di trans rischia di passare in secondo pianorispetto agli scatti che testimonierebbero una presunta tresca tra il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e l’ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli. Sarebbero loro le ultime vittime dei ‘fotoricatti’. La difesa di Carmen Masi, titolare dell’agenzia fotografica Photo Masi, e del ‘paparazzo’ Max Scarfone, indagati nel nuovo filone dell’inchiesta milanese sui ‘fotoricatti’ ai danni di vip, ha consegnato al pm le foto imcriminate.
Nelle mani del pm anche una memoria difensiva nella quale è spiegato che l’originale delle fotografie è rimasto nella disponibilità degli stessi fotografi indagati. E l’agenzia, stando alla difesa, non avrebbe partecipato ad operazioni di ‘ritiro’.
In particolare, l’avvocato Marco Eller Vainicher ha prodotto al pm Frank Di Maio le fotografie di Lapo Elkann che scende da una Ferrari gialla a Milano. Al pm sono state consegnate dalla difesa anche foto che ritraggono il ministro Brambilla e l’ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli. Assieme alle foto l’avvocato ha presentato anche una relazione nella quale è spiegata l’origine delle immagini e il fatto che questi e altri scatti sono stati offerti ad alcune testate, tra cui la rivista ‘Chi’ diretta da Alfonso Signorini, che però non le hanno acquistate.
L’inchiesta, che vede al centro anche una presunta estorsione da circa 300 mila euro ai danni di Lapo Elkann per fotografie scattate a Parigi potrebbe, secondo quanto si è appreso, chiudersi a breve. Nei giorni scorsi sono state interrogate numerose persone.