ROMA – “Ho pensato anche di farla finita” racconta, intervistata da Verissimo, Vladimir Luxuria. Commossa, Vladimir Luxuria ha ripercorso gli anni più duri, quando “si sentiva una donna intrappolata nel corpo di un uomo”.
Racconta: “Il Vladimiro che ero, lo considero un fratello minore. Era triste e malinconico, vomitava perché si rifiutava di esistere. Si immaginava diverso, pensava di non avere un futuro. Ma nonostante gli insulti a scuola, ha avuto la laurea da 110 e lode. E oggi sono qui per parlare con voi”.
E ancora: “In quegli anni mi sono resa conto che dovevo fare una scelta, o reprimermi o vivere per quello che ero. Più passava il tempo più diventavo una persona triste e peggiore. A 16 anni ho preso in mano la mia vita e questa è stata l’unica strada che mi ha portato alla libertà. Sono grata a mia madre che mi ha dato alla luce e a mio padre che per mantenerci trasportava polli. La mia famiglia era povera, ma dignitosa. Non avevamo i soldi per pagare l’affitto e quando tornavo da scuola vedevo mia madre piangere. Anche se non mi hanno dato agio economico, mi hanno cresciuto dignitosamente con altri quattro fratelli”.
Poi il periodo più nero. “Pensavo che avrei potuto evadere. E’ stato un periodo difficile, di depressione e abuso di sostanze. C’è stato un periodo in cui volevo farla finita perché stavo male. Pensavo che quelli come me non avessero futuro e l’unica soluzione fosse stordirsi. Una morte bianca, una sorte di suicidio dilazionato. Poi ho preso in mano la mia vita e ora sono pronta a dare la forza a chi ne ha bisogno”.