
CASTEL VOLTURNO – Anastasia Petrella e Stefania Sangermano, due consigliere comunali conciate come prostitute per stanare clienti in strada sulla Domiziana. L’iniziativa è del comune di Castel Volturno: alla trappola hanno preso parte il sindaco, Dimitri Russo, e il comandante dei vigili. Infatti i clienti, una volta intercettati, erano invitati dal sindaco a fare la raccolta differenziata dopo la prestazione sessuale, mentre i vigili hanno effettuato le multe: due mesi fa il sindaco aveva infatti emanato una ordinanza anti-prostituzione.
Le due consigliere, armate solo di minigonna e ampia scollatura, non sono state riconosciute da nessuno e nessuno, sottolinea Fulvio Bufi sul Corriere della Sera, si è chiesto come mai sulla strada, solitamente battuta da lucciole straniere, ci fossero improvvisamente due ragazze italiane.
Nonostante fossero seguite e protette, le due donne non hanno potuto che raccontare il trauma vissuto con questa esperienza. Riporta Bufi:
Ma per quanto protettissime (intorno a loro c’erano anche numerosi volontari, qualcuno impegnato a filmare e fotografare, altri pronti a intervenire a protezione delle ragazze), le due consigliere non hanno potuto non provare, anche se solo in parte, le sensazioni che prova chi è costretto a vendere il proprio corpo per strada.
«Quando il sindaco ci ha proposto questa iniziativa abbiamo accettato subito, senza tentennamenti, ma devo ammettere che poi è stata veramente dura, anche più di quanto mi aspettassi», racconta Stefania Sangermano. «Sapere come funzionano certe cose non è la stessa cosa che viverle. Perché per quanto fosse tutto finto, gli approcci erano veri, le offerte anche. E mi sento come se quelle parole, quegli sguardi mi avessero lasciato un segno. Ora so anche che fino a oggi non avevo capito del tutto che cosa può provare una donna che è costretta a prostituirsi, perché non dimentichiamolo mai: chi è sbattuto per strada sono quasi sempre ragazzine prima ingannate e poi obbligate con la forza e il ricatto. Adesso capisco meglio il loro dolore, e mi sembra ancora di più una cosa insostenibile».
