Un gigantesco iceberg è alla deriva al largo dell’Antartide. Si è staccato dal ghiacciaio Mertz, nel territorio antartico di competenza australiana.
Lo rende noto il centro di ricerca australiano Antarctic Climate and Ecosystems, precisando che l’iceberg è stato scoperto da una ricerca congiunta condotta da Francia e Australia.
L’iceberg è lungo 78 chilometri ed ha una superficie di 2.550 chilometri quadrati e si è distaccato dal ghiacciaio Mertz dopo essere stato urtato da un altro iceberg gigantesco, lungo ben 97 chilometri. La ricerca che ha permesso di scoprire l’iceberg è cominciata nel 2007, durante l’Anno Polare Internazionale, ed era focalizzata sullo studio del ghiacciaio Mertz.
Non c’è tuttavia nessun nesso tra il distacco dell’iceberg dal ghiacciaio antartico Mertz e il riscaldamento globale ha osservato Massimo Frezzotti responsabile delle attività di Glaciologia del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra): «Il distacco di un iceberg è un evento che avviene ciclicamente» ed era atteso.
La novità è che il gruppo franco-australiano dell’Antarctic Climate and Ecosystems (Ace) ha deciso di osservare da vicino il ghiacciaio Mertz nell’ambito di un programma a lungo termine teso a capire i processi che regolano la circolazione delle correnti e delle acque dolci e salate attraverso gli oceani: eventi cruciali nel regolare il clima globale. Di conseguenza, osserva il glaciologo, «la rottura dell’iceberg è stata un esperimento naturale perché una variazione drastica come questa potrebbe essere molto utile per comprendere la circolazione oceanica delle correnti e il sistema delle polinie»,ossia delle aree della superficie marina perennemente libere dai ghiacci in alcune zone costiere.
«Nessun allarme sul riscaldamento globale, quindi, ma di sicuro – conclude Frezzotti – il distacco dell’iceberg in un’area monitorata costantemente prima e dopo questo evento permetterà di capire meglio che cosa potrebbe accadere in caso di riscaldamento».