VIENNA – Teneva segregate in cantina le sue “schiave del sesso”. Un calvario durato anni per almeno 20 ragazze provenienti dall’est e rinchiuse a Tulln, Vienna, dove venivano picchiate e costrette alla prostituzione. I casi accertati di violenze e minacce sono 3 e un uomo di 46 anni è stato arrestato con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.
Beneficiario di una pensione di invalidità , l’uomo di Tulln è stato arrestato in particolare con l’accusa di aver costretto un’infermiera slovacca di 30 anni e un’altra donna originaria della Lituania, a prostituirsi nella sua cantina. Spazio che aveva attrezzato per lo scopo, pubblicizzandolo su internet con annunci per i propri ”clienti”.
Nel corso delle indagini della polizia criminale federale, sono state individuate più donne dell’est Europa, che hanno dichiarato di esser state costrette con minacce e violenze a vendere il proprio corpo e di essere state sfruttate a scopo di lucro almeno a partire dal 2004.
Nel caso dell’infermiera slovacca, l’uomo le avrebbe vietato di uscire dalla sua casa e l’avrebbe piegata con la violenza, minacciando fra l’altro, secondo quanto pubblica il tabloid Oesterreich, di uccidere il figlio di 8 anni.
Secondo altri media austriaci, grazie alla prostituzione l’uomo, invalido dall’infanzia a causa di una ferita da arma da fuoco, riusciva a vivere nel lusso. Proprio la slovacca però è riuscita a denunciarlo nell’agosto 2012, grazie all’aiuto di una donna del posto.