Raduno alpini: Bergamo invasa da mezzo milione di penne nere

Si è concluso da poche ore a Bergamo il raduno degli alpini. Quello di quest’anno sarà ricordato come uno tra i più suggestivi, grazie all’invasione pacifica di circa mezzo milione di penne nere tornati nella città lombarda dopo 24 anni.

Bergamo ha vissuto per un intero fine settimana nel tripudio dei tricolori esposti alle finestre e tra le note delle tradizionali canzoni alpine, che non hanno mai smesso di riecheggiare, neppure di notte: i primi avamposti si erano affacciati in città all’inizio della scorsa settimana, fino ad occupare ogni spazio disponibile per le vie del centro e della periferia, con accampamenti di tende e camper. La sfilata si è aperta poco dopo le 9 di sera del 9 maggio sotto una fitta pioggia, con i gonfaloni, i mezzi militari e le truppe e i reduci. Sono poi sfilati via via per le strade di Bergamo i rappresentanti di tutte le sezioni dell’Ana.

Il momento più emozionante per le decine di migliaia di persone che fin dalle prime luci dell’alba hanno preso posto ai lati delle strade, è stato il passaggio, intorno a mezzogiorno, delle Frecce Tricolori. Presente anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che ha sottolineato il forte valore dell’iniziativa: “Da Bergamo parte, alla vigilia del 150 esimo anniversario dell’Unità d’Italia, un segnale forte di coesione nazionale e di amore per la Patria – ha detto -. L’ adunata degli Alpini è l’incontro tra gli italiani e i militari con le piume, che più di ogni altro sanno rappresentare l’amore per la Patria, l’aiuto ai più deboli, il senso di amicizia e di corpo tra di loro”.

“Il connubio Bergamo-Alpini – ha aggiunto La Russa – è quanto di meglio si potesse immaginare. La città è piena di tricolori ad ogni finestra, ad ogni balcone, segno di come il sentimento di unità nazionale sia comune al Sud, al Centro e al Nord”.

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Lorenzo Briotti