BRESCIA – Si prostituivano per una ricarica di cellulare. L’inchiesta condotta dai carabinieri di Brescia su un giro di prostituzione minorile ha portato in carcere undici persone, tra cui anche un parroco e un allenatore di calcio.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, i giovani si prostituivano per cifre irrisorie. Come riporta Brescia Today, esisterebbe un vero e proprio tariffario secondo gli inquirenti: dai 5 euro per le “palpatine” ai 100 per un appuntamento in abitazione. Invece 20-30 euro per una masturbazione in macchina.
Sempre da quanto riporta Brescia Today,
tutto è partito nell’estate del 2014 grazie alla segnalazione di una donna bresciana, madre di un 15enne caduto nella rete di approfittatori senza scrupoli. Fu lo stesso ragazzo a fornire i primi particolari che hanno consentito alla Procura di arrestare undici persone.
Stando a quanto riferito nell’inchiesta, il ragazzo bresciano, in vacanza dal padre a Seriate, avrebbe iniziato a frequentare le chat di appuntamenti erotici con alcuni amici, solo per “tirare in giro i gay”, salvo poi rendersi conto che dagli appuntamenti si sarebbe potuto guadagnare qualcosa, fare soldi facili. Così, quasi per scherzo, sarebbe stato fissato il primo appuntamento, nel quale i ragazzi avrebbero chiesto anticipatamente i soldi per le prestazioni.