BRINDISI – Si offrivano agli spacciatori, anche per orge, pur di avere la dose quotidiana di marijuana, hashish o cocaina. Nella rete degli spacciatori arrestati a Brindisi ci sono anche ragazzine tra i 15 e i 17 anni disposte a tutto pur di avere la droga. Sono sette le persone arrestate, tutti disoccupati, e si sono giustificati ai carabinieri sostenendo di non trovare lavoro e di non avere altra scelta. Spiega Repubblica:
E’ il retroscena che pesa sul blitz che ha stanato i traffici di stupefacenti in mano, secondo l’accusa, di un gruppo dai cugini Francesco Curto, 28 anni, e Michele Baglivo, 27 anni, il primo specializzato in hascisc e marijuana, l’altro in “bamba”. Commerci nei quali la coppia di cugini si faceva affiancare da una rete di collaboratori, fra cui la zia di Michele Baglivo, Anna Colonna di 34 anni, e il marito Maurizio Baglivo di 36 anni, Antonio Del Fiore, 24anni, Tonino Ferrari di 55 anni. La più giovane è la 21enne Denise Tedeschi, finita ai domiciliari con l’accusa di aver fatto da staffetta e custode degli stupefacenti transitati da Brindisi a San Vito, è il paese dell’entroterra dove vive la ragazza con la faccia pulita e insospettabile, secondo le ipotesi del gruppo rivelatesi del tutto errate visto che gli agenti sono riusciti in meno di otto mesi di indagini ad arrivare al nascondiglio.
I destinatari dell’ordinanza sono tutti disoccupati, e quando gli agenti della Mobile al comando del vice-questore Alberto Somma hanno fatto irruzione nelle abitazioni dello Iacp dove quasi tutti vivono, hanno ammesso candidamente che spacciare era la loro unica occupazione “Commissà, di che campiamo sennò? Siamo disoccupati”, hanno detto, sebbene in casa di Baglivo siano stati trovati 3mila euro in contanti. Il giovane indagato si è difeso spiegando: “Tutti hanno in casa un po’ di soldi per fare la spesa, o no?”.