Ferragosto in verde, all’insegna delle sparate della Lega che, evidentemente, non viene calmata neppure dai temporali che da due giorni martellano il nord. Nel primo pomeriggio di sabato è toccato al leader dei leghisti, Umberto Bossi, annunciare la discesa in piazza di orde di leghisti nel caso in cui Napolitano dovesse optare per il governo tecnico invece che per il ritorno alle urne. Curioso, visto che solo pochi minuti prima, Bossi aveva ribadito la “stima” per il presidente della Repubblica. Per fortuna.
In serata, a gettare un altro po’ di benzina sul fuoco ci ha pensato un altro leghista, Roberto Calderoli, uno tendenzialmente abituato ai toni forti. E la vigilia di Ferragosto non ha fatto eccezione, anzi. Calderoli, quindi, ha snocciolato in serie riflessioni su secessione, colpo di Stato e coito col demonio. Niente male per un ministro della Repubblica.
”Noi abbiamo l’obbligo di realizzare le riforme e il programma – ha spiegato Calderoli parlando dalla festa leghista di Pontida- L’alternativa sono le elezioni, diversamente altro che piazza, per me il Nord se ne va”. Alla domanda se quindi la Lega ritorna a parlare di secessione, Calderoli ha replicato: ”Non sto parlando di una cosa che dice la Lega ma di una cosa che potrebbe nascere spontaneamente. Stiamo perseguendo le riforme e vogliamo realizzarle con questo governo. L’alternativa sono le elezioni e se qualcuno vuol fare un colpo di stato poi paga le conseguenze”.
Sull’intervento del presidente della Repubblica, Calderoli ha quindi commentato: ”La Lega sta proponendo la proposta di mediazione per le riforme. D’accordo con lui ma l’alternativa non può essere un governo che blocca le riforme”. ‘Napolitano – secondo il ministro – è un vecchio comunista e non dara’ l’incarico a chi ha perso le elezioni”. “Ha ragione il povero Napolitano – ha aggiunto Calderoli – e anche la Lega è per la moderazione, ma l’alternativa al governo sono le elezioni, il contrario si chiama colpo di Stato”.
Il ministro delle riforme Roberto Calderoli ha poi annunciato di avere preso appuntamento con Gianfranco Fini. ”Per la libertà della Padania – ha detto – se serve fare il patto con il demonio io trombo anche con il demonio”. Quanto alle polemiche che hanno riguardato il presidente della Camera Calderoli ha aggiunto: ”Ogni volta che parla Fini noi guadagniamo voti, quando parla Bocchino li raddoppiamo e quando si parla di Montecarlo li quadruplichiamo”.
Calderoli ha anche citato Luca Cordero di Montezemolo: ”E’ stato cacciato da Confindustria, poi dalla Fiat e anche la Ferrari non vince più. Lui vorrebbe dare i consigli a noi? Ecco perché quando sento questi signori dire che non bisogna andare alle elezioni mi convinco che sono l’unica alternativa”.
