La brasiliana Coincecao voleva strozzare Ruby con un guinzaglio

MILANO – Sviluppi inquietanti nel processo Ruby in corso in questi giorni a Milano. A quanto emerso dai racconti di un teste, il 5 giugno del 2010, dopo essere stata ricoverata in ospedale per i postumi del violento litigio con Michele Coincecao, Ruby raccontò che“la brasiliana l’aveva prima aggredita con un ‘mocio’ e poi aveva tentato di strangolarla con il guinzaglio del cane”.

A svelarlo in aula è Gennaro Marsiglia, uno dei poliziotti che quel giorno piantonarono la giovane marocchina alla clinica De Marchi che aveva riportato “graffi, lividi e un segno sul collo”, dopo il ‘corpo a corpo’ con la prostituta sudamericana. “Mi spiegò che le cause del litigio – ha detto il poliziotto, rispondendo alle domande del pm Antonio Sangermano – erano dovute al fatto che la brasiliana non voleva estranei per casa“.

Stando alla testimonianze di altri poliziotti, nell’abitazione c’era un “gran disordine, armadi aperti, vestiti buttati sul letto e in giro, piatti sporchi nel lavandino della cucina e deiezioni del cane della Coinceicao per terra“. Il processo è stato aggiornato al prossimo 9 marzo quando verranno sentiti 13 testimoni.

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Lorenzo Briotti