OSPITALETTO LODIGIANO (LODI) – Si è svolto questa mattina il corteo funebre di Stefano Raimondi, il ragazzo ucciso in una rissa a Mykonos.
Il carro funebre, ornato da due corone di fiori degli amici e dei dipendenti dell’azienda agricola di famiglia, ha lasciato Cascina Mandella, per la chiesa parrocchiale di Ospedaletto Lodigiano, seguito da oltre un migliaio di persone, fra cui il prefetto di Lodi Peg Strano Materia, ma soprattutto molti ventenni come Stefano o anche più giovani.
A segnalare il lutto davanti alla cascina è un drappo bianco con due cartelli, uno del papà Paolo, della mamma Mariateresa e dei fratelli Paola e Marco per annunciare che ”Stefano è tragicamente mancato” e uno, di condoglianze, del Comune.
Con le lacrime agli occhi Michela Ferioli, la cugina di Stefano Raimondi, ha dato l’addio al 21enne leggendo una lettera durante la cerimonia funebre: “Cercheremo di vivere anche per te anche se sarà difficile perché tu avevi più voglia di tutti”.
In molti sono dovuti restare fuori dalla chiesa gremita. Un migliaio di persone da Cascina Mandella ha seguito il feretro in corteo, mentre centinaia di altri hanno aspettato l’arrivo davanti al sagrato. “Siamo convinti – ha detto Michela, che è figlia del sindaco Eugenio Ferioli – che non te ne saresti mai andato e non te ne andrai. Sei una parte grossa della nostra vita”.
Anche padre Emiliano Redaelli, del collegio San Francesco di Lodi dove Stefano aveva studiato, nell’omelia ha parlato della sua presenza. “Stefano – ha detto – è stato ucciso da una mano folle e assassina. Stefano non ci è stato tolto”. Poi ha citato Sant’Agostino: “I nostri morti non sono degli assenti ma degli invisibili”.
Le immagini del funerale (foto AP/LaPresse):