Disfunzioni sessuali? Ora ci pensa il medico di famiglia

ROMA – Limitare il ricorso all’acquisto di farmaci online, curare salute delle persone a 360 gradi e, allo stesso tempo, contribuire a individuare precocemente possibili malattie di cui le disfunzioni sessuali possono essere sintomo. Nasce con questi obiettivi l’idea della federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) di far entrare i disturbi legati alla sfera della sessualità nei check-up ambulatoriali. Non solo il controllo della pressione, della glicemia, dei bronchi o domande su abitudini relative al fumo o all’alcool. Presto, i medici di famiglia si informeranno anche sulla salute sessuale dei propri pazienti e sul loro livello di soddisfacimento in seguito ai rapporti di coppia.

L’argomento, d’altronde, riguarda, secondo stime, ben 16 milioni di italiani. Il disturbo più diffuso è l’eiaculazione precoce, che colpisce 4 milioni di uomini anche se il 90% di loro non si è mai curato. La difficoltà a raggiungere l’orgasmo riguarda 4,5 milioni di donne e un milione soffrono di vaginismo, cioè contrazione involontaria, al momento del rapporto, dei muscoli che circondano la vagina. Tre milioni e mezzo, invece, gli uomini che lamentano disfunzione erettile.

“Il benessere sessuale è specchio di quello generale e alcune patologie – osserva Giacomo Milillo, segretario generale della Fimmg – sono spesso un primo segnale d’allarme di malattie cardiovascolari, diabete o depressione”. Individuarle attraverso sintomi di natura sessuale può essere quindi un aiuto per affrontarle precocemente.

“L’80% dei medici ha almeno 5 assistiti che hanno fatto ricorso a farmaci senza prescrizione medica, spesso acquistati sul web, mentre due medici su tre hanno almeno un paziente che ha riferito problemi a seguito dell’utilizzo di prodotti acquistati online”, spiega Milillo sulla base dei risultati di un’indagine effettuata su 844 iscritti. Spesso, emerge dal sondaggio, si fa ‘shopping online’ di medicinali per la cura di disturbi considerati “imbarazzanti”, esponendosi a numerosi rischi. “I farmaci venduti sul web – spiega Milillo – non vengono controllati e di fatto non è possibile sapere che cosa contengano”.

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Alessandro Avico