Ceccacci Rubino difende la tassa su cani e gatti: “E’ deterrente agli abbandoni”

(Foto LaPresse e Web)

ROMA – Fiorella Ceccacci Rubino è colei che ha proposto la tassa da parte dei Comuni sui proprietari di animali domestici che fosse utile a finanziare iniziative contro il randagismo. Ora scrive a Libero per spiegare il senso della sua proposta, che ha alzato un polverone.

Il governo non poteva non essere d’accordo su una facoltà che i Comuni già hanno, ossia istituire tasse di scopo – dice Ceccacci Rubino – Ragioniamo un poco. Il tanto criticato comma 6, dell’art. 14, dice che i Comuni possono istituire una tariffa, al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti, destinata all’adozione di animali d’affezione, a prestazioni medico-veterinarie di baseead espletare piani di controllo delle nascite della popolazione canina e felina. Questa tariffa serve a offrire ai meno abbienti la possibilità di portare il proprio cane e gatto dal veterinario. Ricordo che per far sterilizzareungatto ouncane si paga non meno di 80 euro“.

Contrariamente a quanto si è scritto e detto, è proprio l’approvazione di questa tariffa comunale a rappresentare un vero e proprio deterrente agli abbandoni – aggiunge – Allora perché è stata così fortemente osteggiata? Come sono tanti a non volere il randagismo, altrettanto numerosi sono coloro che lo vogliono, perché tale emergenza rappresenta per loro l’unica fonte di lucro o di esistenza. E non è un caso nemmeno che io sia stata la prima vittima di questa campagna denigratoria, attaccata anche da colleghe parlamentari, in quanto portavoce del Gruppo Parlamentare Diritti degli Animali, che in questa legislatura ha conseguito importanti vittorie come la definitiva approvazione, dopo 23 anni, della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia; l’obbligo di soccorso animale nel nuovo codice della strada; l’inasprimento delle pene per i reati di maltrattamento e uccisione degli animali; l’isti – tuzione del reato di traffico di cuccioli, il blocco dei tentativi di deregulationedella caccia; il divieto di allevamento di animali per finalità scientifiche e molte altre cose. Adesso vogliono bloccare la definitiva approvazione delle nuove norme per il contrasto del randagismo. Non so se ci riusciranno“.

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