A volerla fortemente sono i socialisti, come i firmatari Maud Olivier e Catherine Coutelle, ma anche politici di tutti gli schieramenti. “Comprare servizi sessuali è una violenza verso chi si prostituisce, nell’85% dei casi donne. Non è compatibile con i valori di uguaglianza, di rifiuto dello sfruttamento economico dei corpi e del rispetto per gli altri”, ha chiarito un comunicato del Partito socialista del presidente Francois Hollande. “Non
Secondo Olivier e Coutelle la minaccia di una multa salata sarà molto più efficace del timore del carcere. Stesso discorso per i corsi di responsabilizzazione: i clienti potrebbero finire a doverli fare in associazioni che si occupano del reinserimento di ex prostitute. La proposta dei socialisti punta anche a migliorare l‘educazione sessuale nelle scuole e ad aumentare la lotta contro i cosiddetti protettori.
Ma per Morgane Merteuil, segretario generale del Sindacato dei lavoratori del sesso, “penalizzare i clienti non farà scomparire la prostituzione, ma accentuerà la precarietà delle lavoratrici di strada e le costringerà ad operare in clandestinità, allontanandole dalle associazioni che offrono loro sostegno economico e assistenza sanitaria”.