I giovani d’oggi fanno sesso non protetto e non si curano della propria salute sessuale e riproduttiva. Questa la fotografia poco rassicurante scattata dal rapporto sui “Giovani maschi e l’amore”, frutto di un’indagine svolta nei licei e negli istituti tecnici di sei Regioni (Lazio, Veneto, Campania, Toscana, Marche, Puglia) e che rientra nella campagna di informazione e prevenzione ‘Amico Andrologo’ del ministero della Salute.
Ansiosi, fragili e scarsamente informati, secondo lo studio, infatti, presentato a Roma e realizzato dal Dipartimento di fisiopatologia medica della Università La Sapienza di Roma, il 42,3% dei diciottenni italiani ha rapporti non protetti e il 57% del campione visitato è affetto da patologie e infiammazioni genitali, ma anche riproduttive. Mentre il 41,8 % ha, o ha avuto, disturbi che potrebbero minare il loro potenziale riproduttivo.
Inoltre il 61,4% di chi ha una attività amorosa non usa alcun metodo contraccettivo e il 23,9% si affida alla pillola anticoncezionale delle ragazze. Dati non certo rassicuranti, soprattutto se abbinati a quelli sulla scarsa informazione in materia. Basti pensare che tra le domande più ricorrenti che i ragazzi rivolgono ai medici spicca la richiesta di sapere come si cura l’omosessualità e se l’Aids esiste ancora.
In sintesi, secondo la ricerca i giovani maschi possiedono poche e spesso sbagliate, nozioni sulla sessualità e sono piuttosto vittime di pregiudizi sui comportamenti amorosi, sul sesso e sulla propria salute ‘intima’. E ignorano i disturbi, le infezioni e le patologie a carico del loro apparato genitale. Le loro fonti di ‘informazioni sessuali’ sono gli amici (64,4%), seguiti dai media (televisione e internet 45,5%).
Secondo lo studio, infine, il 43% di quelli che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori, dai diciotto ai ventidue anni di et…, non ha avuto rapporti sessuali. Mentre l’ha già  fatto il 57% con in media una partner e la ‘prima volta’ è stata a 16 anni.
A commentare i risultati del rapporto Andrea Lenzi, direttore del Dipartimento di fisiopatologia medica all’Università La Sapienza di Roma: “I giovani non sono informati ma pensano di esserlo, hanno pregiudizi forti legati soprattutto alla mancanza di conoscenze e ricevono poche informazioni e in modo passivo”.
Per l’esperto, dunque, “i disordini della sessualità non vengono sentiti come problemi” e la preoccupazione maggiore resta “la contraccezione più che la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. Molta più energia fisica e psichica è dedicata all’appartenenza nel gruppo, agli abusi e alla cura del peso corporeo che sta diventano una vera ossessione per molti giovani uomini”. Lenzi ha poi sottolineato che il progetto pilota proseguirà dal prossimo autunno e per tutto il prossimo anno scolastico, concludendo che “la prevenzione in andrologia dovrebbe diventare una attività di routine diretta e condotta dalle Regioni presso tutte le scuole della penisola”.
