Gli italiani e il sesso. Il Settimanale “L’espresso” fotografa le abitudini sessuali degli italiani attraverso un sondaggio telefonico commissionato alla “Axis Market Research & Technology”. Il campione in esame è composto da 800 persone con un’età compresa tra i 18 e i 64 anni ed è rappresentativo della popolazione italiana per area geografica e dimensioni del comune di residenza, per sesso e per età.
Le domande spaziano su amore e sesso, fedeltà e piacere, bisogni e fantasie. Alcune domande sono alquanto esplicite: il risultato mostra una strana differenza nelle risposte delle pratiche sessuali tra uomini e donne, come se il sesso (non l’autoerotismo) non fosse una pratica a due.
la prima domanda del sondaggio chiede quanto conta la fedeltà: per tre persone su quattro è fondamentale. «I più convinti sono i 25-34 enni» spiega Laura Castelnuovo responsabile dell’area ricerche della Axis: «Ma se poi gli si chiede se potrebbero far l’amore senza essere innamorati, il 28 per cento dice “Sì, e l’ho già fatto”». Tuttavia, se sale l’età si pensa il meno possibile al sesso senza amore: è così per l’85 per cento delle donne e per il 49,5 dei maschi. Tra i 50 e i 60 anni, essere presi emotivamente diventa fondamentale, un vero e proprio bisogno di sicurezza.
Quando si chiede la media dei rapporti sessuali, i risultati fanno emergere il primo contrasto nelle risposte tra uomini e donne. Gli uomini dichiarano infatti di fare sesso più volte alla settimana delle donne: un uomo su tre e una su quattro tra le donne. Tra i giovani inoltre, emerge una mentalità che non favorisce affatto la partner durante il rapporto. Laura Castelnovo prende come esempio il sesso orale: lo riceve il 71 per cento degli uomini, ma solo il 50 per cento delle donne; questa “scortesia” mostra una bilancia appunto spostata a favore degli uomini.
Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica del San Raffaele Resnati di Milano spiega meglio questo punto: «Quello orale è molto più dato che ricevuto, per le donne. Per molte sotto i 20 è una specie di gioco, poco ricambiato. In un gruppo crescente di uomini giovani si afferma una sessualità pigra. In passato il maschio era molto attivo e la donna rispondeva, oggi spesso è lei a prendere l’iniziativa. Ma questo disturba, la fa percepire come facile».
La fascia di età che viene vista come la migliore dal punto di vista del desiderio, è quella tra i 35 e i 44 anni. Spiega Castelnuovo: «Sono soddisfatti della loro vita sessuale, credono nella fedeltà, hanno molti rapporti mensili, vivono il sesso come complicità col partner». Tuttavia, se per gli uomini la inattività sessuale è costante tra i 20 e i 60 anni, nelle donne questa triplica tra i 50 e i 60. A quest’età le donne a volte sono in gran forma ma non provano desiderio: in realtà, verso i 55 la situazione migliora, dato che vengono metabolizzati i cambiamenti fisici e psicologici ed arriva un nuovo equilibrio sessuale.
Altro dato che la ricerca rileva è il rapporto degli italiani con la pornografia in generale: un terzo degli uomini è stato in un sexy shop, mentre tra le donne solo una su sei. Per quanto riguarda invece la visione di un film porno, tre uomini su quattro lo hanno guardato mentre tra le donne solo il 6,5%.
La masturbazione la praticano 4 maschi su 5 e una donna su 3, le relazioni sessuali con più partner lo fanno l’11,5 per cento dei maschi contro il 4,5 delle donne, mentre l’altro dato in contrasto tra i due sessi che emerge è quello sul sesso anale, praticato solo da un uomo su 3 e solo dal 15 per cento delle donne.