SANTA FE (USA) – Vietato abortire in caso di stupro. Almeno in New Mexico. E’ questo il senso del disegno di legge proposto in New Mexico. Una legge che intende obbligare le vittime di violenza sessuale a portare avanti la gravidanza perché il feto è una prova dello stupro.
La legge è stata proposta proprio da una donna, la repubblicana Cathrynn Brown, che ha accusato una donna che aveva abortito dopo uno stupro di aver inquinato le prove.
Nel reato di inquinamento delle prove, secondo la nuova proposta di legge, rientrano sia procurare o facilitare il proprio aborto, sia aiutare o costringere qualcun altro ad abortire, in caso il figlio sia generato da uno stupro o da un incesto.
Il reato prevede una condanna fino a tre anni di carcere.
Per Pat Davis, dell’organizzazione no-profit Progress Now New Mexico, si tratta di un disegno di legge “incostituzionale” perché “costringe le vittime di stupri e incesto a diventare ‘incubatori’ di prove per lo Stato. Secondo la filosofia repubblicana, chi ha subito una violenza deve portare a termine la gravidanza per dimostrare di essere stata stuprata”.
