PHILADELPHIA – Joe “Smokin” Frazier, il pugile che ebbe l’onore e la classe di mandare al tappeto il leggendario e invitto Mohammed Ali, ha perso la sua battaglia piu’ difficile, quella con un cancro al fegato ed e’ morto all’eta’ di 67 anni. L’ex campione del mondo dei pesi massimi, passato alla storia per tre epici combattimenti contro Ali, e’ morto nella notte a Philadelphia: l’ex pugile non ha avuto neanche il tempo di lottare, come sempre faceva sul ring, perche’ il cancro gli era stato diagnosticato appena un mese fa.
Frazier, medaglia d’oro olimpica a Tokyo nel ’64, vinse il titolo dei pesi massimi nel 1970, sconfiggendo Jimmy Ellis e dopo che a Mohamed Ali era stato levato lo scettro per aver rifiutato di partecipare alla guerra nel Vietnam. L’8 marzo del 1971, il Madison Square Garden fu teatro del match del secolo, quando con un gancio sinistro al nel round finale Frazier mise a terra per la prima volta Ali, che perse ai punti. Fu il primo di una trilogia di combattimenti che segno’ la storia della boxe: Frazier vinse il primo, Ali i due successivi.
Frazier nacque il 12 gennaio 1944 a Beaufort, Carolina del Sud. Crebbe in una fattoria di famiglia di dieci acri con i suoi dodici fratelli e sorelle. Un tredicesimo figlio, David, mori’ di difterite da piccolo, rendendo cosi’ Joe il membro piu’ giovane della vasta famiglia Frazier. Joe si innamoro’ della boxe grazie alla tv, guardando le imprese sul ring di leggende come Sugar Ray Robinson, Rocky Marciano, Willie Pep, e Rocky Graziano. Da giovane si trasferi’ a Filadelfia nel 1961 dove fece il suo incontro con la boxe grazie alla scoperta da parte di Yancey “Yank” Durham, un ex pugile statunitense. Durham, insieme a Willie Rossastro, inizio’ a preparare Frazier come un dilettante. In pochi anni vinse molti incontri da dilettante e poco dopo il suo ventesimo compleanno, alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 conquisto’ l’oro tra i pesi massimi.
Durham fu manager e allenatore di Frazier fino alla sua morte, avvenuta nel 1973. Dopo aver vinto la medaglia d’oro, decise di diventare professionista e vinse il suo primo incontro per ko nel 1965, contro Woody Goss. Lo stesso anno vinse altre 3 volte, trionfando sempre per KO e prima della terza ripresa. Poi Frazier riusci’ a vincere tre incontri a Los Angeles contro Al Jones, il veterano Eddie Machen e George “Scrapiron” Johnson. I primi due match per KO ma ando’ sulla distanza per la seconda volta contro Johnson, sconfiggendolo ai punti dopo 10 round. Il soprannome di Frazier, “Smokin’ Joe”, venne da Yank Durham, che prima di un match aveva sempre l’abitudine di dirgli: “Va’ la’ fuori … e fai uscire fumo da quei guanti. Tu puoi fare fumo, ragazzo. Basta che non molli”.
Frazier continuo’ a lottare e a sviluppare il suo stile di combattimento, tentando di rimanere imbattuto per puntare ad una cintura. Nel settembre 1966 arrivo’ la sfida con il campione argentino Oscar Bonavena. “Smokin’ Joe” stava quasi per essere sconfitto per la prima volta, dopo che cadde al tappeto per due volte nel secondo round. Ciononostante Joe riusci’ a rimettersi in piedi e a vincere la gara per Split Decision con i punteggi di 6-4, 5-5 e 5-4. Iniziarono cosi’ a spargersi voci secondo le quali Frazier avrebbe dovuto sfidare Muhammad Ali, ai tempi detentore del titolo dei pesi massimi.
Tuttavia secondo Yank Durham non era ancora il momento: voleva che Frazier potesse svilupparsi correttamente, in modo che quando lo avrebbe finalmente affrontato sul ring, “Smokin’ Joe” avrebbe vinto. Frazier inizio’ a studiare Ali. Quando ando’ a vederlo combattere nel marzo del 1967 i due cominciarono quella che sarebbe diventata una lunga e competitiva rivalita’. Quando Ali cambio’ il suo nome da Cassius Clay a Muhammad Ali nel 1964, in seguito alla conversione alla fede musulmana, Frazier insistette nel chiamarlo Cassius Clay. Ali era noto fin dall’inizio della sua carriera come un self-promoter.
Ciononostante il pubblico e gli scrittori sportivi sembravano amarlo invece che disprezzarlo. Frazier vinse tutti gli scontri che disputo’ quell’anno, inclusa una vittoria per KO alla sesta ripresa su Doug Jones ed una per KOT alla quarta ripresa su George Chuvalo. Nel 1968 vinse un incontro per il titolo vacante NYSAC con Buster Mathis per KO all’undicesimo round. Nel 1970 divenne campione del mondo mettendo al tappeto Jimmy Ellis alla quinta ripresa. Nel 1971 trovo’ sulla sua strada Muhammad Ali (Cassius Clay), che ha appena avuto il permesso di tornare alla boxe, in un incontro in cui mise costantemente alle corde l’avversario per quindici riprese; l’ultimo round fu il piu’ emozionante: gancio portentoso di Frazier e Ali va al tappeto, si rialzo’ stordito ma riusci’ comunque a finire la gara. Al verdetto finale fu “Smoking Joe” a vincere, per verdetto unanime (144-142, 144-141 e 146-139).
Questo match venne seguito da altre due rivincite, nel 1974 e 1975. Nel 1973 arrivo’ la prima sconfitta con un grande George Foreman, KO in due riprese e di seguito nel 1974 perse ai punti la rivincita con Ali. Il primo ottobre 1975 Ali affronto’ Frazier per la terza e ultima volta, mettendo in palio il suo titolo mondiale, per stabilire chi dei due fosse definitivamente il piu’ forte.
L’incontro si tenne a Manila nelle Filippine e fu denominato “Thrilla in Manila”. Fu un match drammatico che vide i pugili combattere con enorme ardore, senza risparmiarsi un istante. Prima dell’inizio della quindicesima ed ultima ripresa l’allenatore di Frazier, Eddie Futch, ritiro’ il suo atleta, vedendolo letteralmente distrutto dai jab di Ali. Lo stesso Ali dichiaro’ che non avrebbe mai saputo se sarebbe stato in grado di continuare l’incontro qualora Frazier non si fosse ritirato in un match che viene ritenuto il piu’ grande incontro di tutti i tempi. Nel 1976 provo’ a prendere la rivincita su Foreman, ma subi’ un ko alla quinta ripresa. Si ritiro’ temporaneamente per rientrare il 3 dicembre 1981 a Chicago contro Floyd Cummings. Il match termino’ con un pareggio e dopo l’incontro Frazier decise di appendere definitivamente i guanti al chiodo. Si ritiro’ con un record di 32 vittorie (27 prima del limite), 4 sconfitte e 1 pareggio. Vinse il 73% dei suoi incontri per KO, contro il 60% di Ali e l’84% di Foreman.
(Foto Ap/LaPresse)












