Lampedusa, barcone si ribalta con centinaia di migranti a bordo. “In mare 20 cadaveri”

ROMA – L’elicottero della Capitaneria di porto ha iniziato a sorvolare l’area del naufragio: la conferma ai timori è arrivata, in acqua ci sono una ventina di cadaveri. Donne e bambini tra le vittime, dicono alcuni testimoni. Una ventina i corpi visti finora, ma i soccorritori si lasciano sfuggire che le speranze per gli altri 150 dispersi sono poche. Potrebbero essere anche di più però. A bordo c’erano forse 300 persone e non 200 come dicevano le prime notizie. Centinaia di migranti, caduti in acqua in una notte di mare agitato, mentre venivano soccorsi da alcune unità della Guardia costiera a circa 39 miglia da Lampedusa. E’ quello che è successo a questo folto gruppo di tunisini che cercava di raggiungere l’Italia. Alle prime luci dell’alba erano quarantasette le persone recuperate.

Secondo quanto riferito dal Comando generale delle Capitanerie di porto, i duecento migranti, di probabile provenienza tunisina, si trovavano su un barcone che aveva chiesto soccorso tramite telefono satellitare durante la notte alle autorità maltesi e, su richiesta di queste ultime, erano partite da Lampedusa due motovedette della Guardia Costiera e un elicottero della Guardia di finanza. Giunta sul posto alle quattro circa di mattina, la prima delle motovedette ha intercettato il barcone alla deriva in una situazione di grave pericolo.

”Il mare molto agitato (stato quattro) e la concitazione a bordo del barcone hanno reso vano ogni tentativo di trarre in salvo gli immigrati, finiti in acqua nel corso delle operazioni di soccorso”, spiegano alle Capitanerie di Porto. Inoltre, il buio e le avverse condizioni meteo rendono difficili le operazioni di ricerca dei naufraghi, attualmente in corso da parte delle stesse motovedette e di un peschereccio dirottato sul posto dalla Guardia costiera.

Le prime immagini dei migranti salvati (foto LaPresse)

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