LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – E’ stata subito notata: tra mille nordafricani sbarcati a Lampedusa c’era anche una signora tedesca, arrivata con un barcone sulle coste italiane con la sua bambina di 9 anni. La donna e la bimba sono state notate dalle forze dell’ordine, non appena sono giunte in porto all’alba mischiate tra centinaia di nordafricani.
La donna, divorziata da un cittadino tunisino, ha spiegato di non essere riuscita a ottenere il visto per partire per la Germania insieme alla figlia. Così, dopo settimane di attesa, ha deciso di imbarcarsi su una delle ”carrette del mare” come stanno facendo migliaia di profughi in fuga dal Nord Africa. Del caso si sta occupando adesso l’ambasciata tedesca.
Il Corriere della Sera raccoglie la sua storia. Tina dice di fuggire da un “amore finito”. “Controllate pure tutto, ma la verità è che io fuggo da un marito violento che voleva togliermi per sempre mia figlia. E invece sono io che me la porto al mio Paese…”.
La donna racconta di essere divorziata, ma le autorità tunisine non riconoscevano le disposizioni del Tribunale tedesco che dava a lei la custodia della bambina. Così il marito, un tunisino, ha cercato di strapparle la figlia. Ma lei ha pensato alla fuga, ipotesi resa difficile dagli scontri estesi anche alla vicina Libia. Fino alla decisione di pagare mille euro, per un biglietto solo andata verso l’Italia su un barcone di disperati.












