TREVISO – Lui è un operaio di 40 anni che le ha fatto regali per 40mila euro. Lei una ballerina di lap dance romena di 25 anni. Lui l’ha denunciata per truffa: “Ha finto di essere innamorata per avere i regali e mi diceva di voler arrivar illibata al matrimonio“. Lei si è difesa: “Macché amore e relazione, in tre anni non c’è stato sesso e nemmeno un bacio”. E la Procura ha dato ragione alla ballerina di lap dance, archiviando ogni accusa dopo la denuncia di lui.
Sabrina Tomé su la Tribuna di Treviso scrive:
“La querela, depositata in Procura, si era trasformata in un’inchiesta e la ragazza era finita sotto inchiesta. Per truffa d’amore, appunto. Ora l’indagine è stata chiusa. Con una richiesta di archiviazione perché, non spetta a un tribunale – grazi e addio – stabilire se un amore è vero-amore o invece una truffa. Tanto più che, nel caso specifico, in tre anni di relazione, non c’è mai stato né un rapporto sessuale e neppure un bacio. «Lei voleva «arrivare illibata al matrimonio», ha sostenuto l’operaio. Ma il fidanzamento-bianco è stato, evidentemente, interpretato in modo diverso dalla magistratura”.
Daniele Panico, legale della ballerina, ha dichiarato:
“«Se una nuova legge fornisse tutela penale a ogni uomo innamorato e poi abbandonato dalla sua donna, i tribunali italiani sarebbero oberati sino alla paralisi dalle querele degli illusi sognatori»”.
La vicenda risale al 2009, scrive la Tomè:
“I due si conoscono nell’ottobre 2009, quando l’operaio arriva nel locale trevigiano dove la ragazza si esibisce. Da allora lui non la molla più: si presenta regolarmente nel night e spende 50 euro a serata per il privé dove la giovane balla, si spoglia e… nulla di più. Niente sesso perché, sostiene l’operaio in querela, lei vuole arrivare casta al matrimonio. Coccole, in compenso, tante e tanti, soprattutto, regali. Quelli che lui fa a lei, beninteso: borse e foulard firmati Gucci, ma anche elettrodomestici e prestiti di denaro. Per non parlare della notte di Natale che i due trascorrono insieme. In un romantico chalet di montagna? Macché: nel night, perché lei lavora anche la vigilia e lui non vuole lasciarla sola. E così paga l’intera notte per il privé, solo per restarle accanto. E per dormicchiare sul divano”.
Dopo tre anni di “relazione” la ballerina “lascia” l’operaio, che la denuncia per truffa. Ma la totale assenza di sesso nel rapporto testimonia l’inesistenza della relazione, dice il legale della ballerina:
“«In tre anni non ha mai nemmeno baciato il suo “grande amore”. E non si venga a raccontare che sarebbe stata la pudica educazione della giovane a spingerla a non avere alcun tipo di rapporto sessuale, né di contatto fisico con un uomo prima di sposarlo… Qui non si discerne di due giovanissimi adolescenti frequentatori assidui dell’oratorio della comunità paesana, ma di un uomo maturo e di una spogliarellista di 25 anni. E allora e senza voler mancare di rispetto ad alcuno, non può essere creduto chi vuole affermare una simile contraddizione: o il querelante ha mentito, o è uno sprovveduto. Delle due riteniamo valida la seconda»”.
L’operaio per la ragazza era solo un buon cliente, nulla di più:
“Insomma il padovano non era altro che un cliente, anzi un buon cliente, del locale. Ma non c’è stata alcuna relazione, alcuna truffa. In ogni caso, se l’innamorato deluso vuole indietro i regali, lei è pronta a restituirglieli. Perlomeno quelli che possiede ancora. E l’operaio si rassegni. Come ha scritto l’avvocato: «La delusione amorosa è spesso fonte di rabbia, rancore e vendetta, ma finora mai ha trovato tutela giuridica nell’ordinamento penale italiano»”.